La Russia prova a mostrare tranquillità e sicumera. Putin è arrivato ieri in Mongolia, sfidando il diritto internazionale: la repubblica asiatica è infatti firmataria del trattato di Roma dal e sarebbe in linea teorica obbligata ad arrestare il presidente russo, visto il mandato di cattura emesso nei suoi confronti dalla Corte penale internazionale. In tal senso si sono espressi, fra gli altri, Human Rights Watch e l’oppositore politico da poco tornato in libertà Vladimir Kara-Murza – che hanno ricordato a Ulan Bator il dovere di rispettare le decisioni dell’Aja. Ma non ci saranno conseguenze: il Cremlino, anzi, forte delle interdipendenze...