La giudice distrettuale Tanya Chutkan ha imposto dei limiti alle dichiarazioni pubbliche dell’ex presidente Donald Trump, tramite un ordine restrittivo che impedisce al tycoon di attaccare i procuratori, il consulente speciale Jack Smith, il personale del tribunale e i potenziali testimoni, durante il processo che lo accusa di aver cospirato per ribaltare le elezioni del 2020.
Di fatto la giudice ha rimesso in vigore un’ordinanza che aveva revocato 9 giorni fa, in modo da dare a Trump e ai pubblici ministeri più tempo per discutere sulla costituzionalità di queste restrizioni, messa in dubbio dagli avvocati del tycoon.

A questo punto Trump ha la possibilità di chiedere a un tribunale superiore una sospensione d’emergenza dell’ordinanza di Chutkan, ma nel frattempo è comunque tenuto a rispettarla e in caso contrario, come è successo con un ordine simile emesso da un giudice dello stato di New York, sarà compito della giudice decidere che pena dargli.

The Donald in passato si è lasciato andare a commenti spiacevoli nei confronti di Smith, definito uno “squilibrato”, e dell’ex capo del suo staff a Washington Mark Meadows, e alla notizia della reintroduzione dei limiti, su Truth Social il tycoon ha reagito così: «L’amministrazione corrotta di Biden mi ha appena tolto il diritto alla libertà di parola del Primo Emendamento. Non è costituzionale! Make America great again».

Ma i guai per lui non sono finiti. Domani a New York tre dei suoi figli, Don Jr, Eric e la beniamina Ivanka, dovranno testimoniare nel processo per frode civile contro il padre, Don Jr, Eric, e l’azienda di famiglia, poiché tutti e tre hanno avuto ruoli dirigenziali nella holding dell’ex presidente. Il lunedì successivo sarà la volta dell’ex presidente stesso, che verrà interrogato dai pubblici ministeri sul modo usato per valutare le sue proprietà immobiliari.