Non è ancora guerra aperta, ma l’imminente decisione sul riconoscimento delle due repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk nel Donbass da parte della Russia, annunciata ieri sera da Putin in tv, spazza via gli sforzi diplomatici delle ultime ore. Per il cancelliere Olaf Scholz, si tratta di «una rottura unilaterale» degli accordi di Minsk. L’Ucraina ieri pomeriggio ha chiesto una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu di fronte a una minaccia russa. Ieri sera, la Germania ha annunciato una riunione d’emergenza tra Olaf Sholz, Emmanuel Macron, Volodymyr Zelensky e gli alleati più stretti. Macron ha di nuovo parlato ieri con Putin, per esprimere la sua «delusione», poi con Zelensky, due volte con Sholz, Charles Michel e Ursula von der Leyen. Un Consiglio europeo potrebbe essere convocato d’urgenza.
A Parigi ieri sera si è tenuto un consiglio ristretto di difesa. In pochi minuti, a fine giornata, è stata travolta la filosofia della soluzione diplomatica, che aveva prevalso nelle ultime ore a Parigi e a Berlino, dopo l’annuncio, nella notte, da parte dell’Eliseo di un possibile vertice tra Joe Biden e Vladimir Putin, seguito da un summit «allargato» a tutte le parti in causa (Ucraina e europei), per discutere su un nuovo assetto della sicurezza e della stabilità in Europa, per un nuovo ordine internazionale.

Le «sanzioni sono sul tavolo» risponde l’occidente. La Ue, che ieri ha approvato un nuovo aiuto di emergenza per l’Ucraina di 1,2 miliardi e per la protezione civile, è pronta per sanzioni «devastanti». Gli Usa pensano all’esclusione della Russia dal sistema di scambi inter-bancari Swift, per bloccare ogni corrispondenza con le banche russe. Ieri, a Mosca la Borsa è crollata del 13%, il rublo è in caduta libera. Air France ha sospeso i voli Parigi-Kiev.
Un accordo «di principio» è stato annunciato in mattinata dall’Eliseo per un vertice tra i leader di Usa e Russia, ma nessuna data né un luogo erano stati fissati. Da Mosca era già arrivata in mattinata una doccia fredda: per il Cremlino, l’annuncio dell’incontro è stato giudicato «prematuro». Ma per il portavoce Dmitri Peskov «c’è intesa sul fatto di dover proseguire il dialogo a livello dei ministri» degli Esteri. Salta l’incontro a Ginevra giovedì tra Serguei Lavrov e Antony Blinken? L’Eliseo aveva avvertito: siamo «sul crinale», un vertice resta «possibile», ma tocca ormai a Putin «fare le sue scelte». Incertezza anche sull’incontro venerdì, a Parigi tra il ministro degli Esteri, Jean-Yves Le Drian e Lavrov. La Germania, che ha presidenza del G7, organizza una riunione video giovedì. I contatti con Putin da parte del cancelliere Olaf Scholz, sono «in stretto legame con Macron», ha precisato Berlino.

L’accordo di principio di un summit aveva delle «precondizioni», ha puntualizzato l’Eliseo: che non ci sia invasione dell’Ucraina. Il vago assenso per un incontro, è stato ottenuto da Macron nella notte di domenica, dopo una maratona diplomatica: il presidente francese, che agisce anche a nome della presidenza francese della Ue, ha avuto al telefono Putin, poi l’ucraino Zelensky, in seguito Scholz, Boris Johnson, Biden e infine di nuovo Putin nella notte. Biden e Macron hanno discusso delle mosse diplomatiche – Biden ha accettato che Macron testasse la disponibilità d Putin per un incontro. Hanno anche analizzato gli sforzi di deterrenza in risposta alla presenza militare russa ai confini dell’Ucraina. «Siamo impegnati a proseguire la diplomazia fino al momento in cui l’invasione inizia» ha affermato la portavoce Jen Psaki. Gli Usa sono al tempo stesso pronti a «rapide e severe conseguenze» se Putin invece sceglie la guerra e per Washington «adesso la Russia sembra continuare i preparativi per un assalto su grande scala contro l’Ucraina e molto a breve». Oltre alla possibilità di un incontro con Biden, con Putin Macron ha parlato del ristabilimento del cessate-il-fuoco in Donbass, rotto a più riprese da venerdì scorso, in una pericolosa escalation che ha fatto temere l’inizio di una guerra su grande scala.

L’Eliseo spinge per una riunione a breve del Trilateral Contact Group (Ucraina, Russia, Osce), ieri Le Drian dopo la telefonata con Lavrov ha sottolineato «l’importanza che una riunione del gruppo di contatto trilaterale, sotto l’egida dell’Osce, possa tenersi appena possibile, come hanno convenuto ieri i presidenti francese e russo. Questo incontro è «indispensabile per ottenere il rispetto del cessate-il-fuoco», mentre le «due repubbliche autoproclamate di Donetsk e Luhansk rifiutano per il momento la tenuta di questa riunione». Una riunione «formato Normandia» sugli accordi di Minsk avrebbe dovuto aver luogo «nei prossimi giorni» secondo l’Eliseo, ma il riconoscimento della secessione mette tutto in discussione.