Personaggi improbabili e proposte indigeribili di un mondo vecchio quanto pernicioso, che considera gli esseri umani come creature da convertire perché o colpevoli o devianti.

Alla prima categoria appartengono le donne «assassine e cannibali» perché abortiscono. Al secondo girone vengono invece sistemati gli omosessuali che queste signore e signori, riuniti per il congresso mondiale della famiglia, nell’incolpevole città di Verona, vorrebbero addirittura curare, anche con la castrazione, dal male osceno di una sessualità diversa.

A stringere la mano a simili figure di puro stampo reazionario, legate dal filo nero che fa capo a una potente lobby statunitense e cuce insieme i movimenti dell’ultradestra cristiana e sovranista, ci sarà l’anima fascistoide e druida del governo italiano, ben rappresentata da parlamentari leghisti come Pillon, e dalla squadra dei ministri, Salvini in testa, come quel collega Fontana, delegato alla cura della famiglia italiana, proprio quel campione della laicità repubblicana che, in un comizio di piazza, all’ombra del leader, si raccomandava alla madonna Immacolata come sponsor massimo per la «reazione identitaria dell’Europa». Accanto alla vasta schiera leghista anche la costola dei patrioti di Fratelli d’Italia, con Meloni in prima fila.

Le polemiche sugli Stati generali dell’ultradestra, hanno appena consigliato al neo presidente dell’Istat, Blangiardo (punta di lancia del movimento antiabortista «Scienza e vita»), di disdire l’annunciata partecipazione per evitare lo scandalo di coinvolgere l’istituzione pubblica che rappresenta nella paccottiglia raccattata dal fondo di magazzino dell’internazionale nera. Avrebbe fatto bene a seguirne l’esempio il ministro dell’Istruzione Bussetti, che invece stampa il suo sigillo sottoculturale sul raduno della funerea combriccola.

Naturalmente le voci del mondo democratico e femminista assorderanno il Congresso con le loro iniziative di riflessione e di mobilitazione. Restituendo alla città, e al paese, il senso, politico e umano, dei diritti di libertà conquistati dalla società civile italiana.