È stata presentata la nuova mappatura sulla presenza delle donne nel teatro italiano nel periodo 2020-2024, a cura dell’associazione Amleta in collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia. L’indagine ha coperto 305 stagioni teatrali, di cui 89 per i Teatri Nazionali e 216 per i Teatri di Rilevante Interesse Culturale, per un totale di 2903 titoli di prosa.

I DATI DIVULGATI non sono confortanti: complessivamente, le donne le costituiscono il 35,1% della forza lavoro nei teatri. Una situazione che peggiora man mano che si prendono in considerazione i ruoli apicali e decisionali. Se infatti le attrici sui palcoscenici rappresentano il 39,7% del totale degli interpreti, le drammaturghe sono meno di una su tre (pari al 29,1%) e le registe arrivano solamente al 21,0%. Fino al dato più eclatante: nessun Teatro nazionale è attualmente diretto da una donna.

Rispetto alla mappatura, sempre a cura di Amleta, del triennio 2017-2020, i progressi sono minimi. Allora i dati parlavano complessivamente del 32,4% di donne che lavorano a teatro, e se nel frattempo sembra esserci stato un incremento per quanto riguarda la drammaturgia (erano il 20%), la presenza di registe, in questi ultimi anni, è persino diminuita (21,6%).
Il lavoro d’indagine di Amleta ci dice che la strada è ancora lunga e che, a fronte di un’apparente sensibilizzazione del dibattito pubblico e degli statement del mondo teatrale, la realtà ci consegna una disparità di genere piuttosto marcata, che non sembra destinata a scomparire a breve.