È accordo di coalizione in Polonia tra la formazione liberale Piattaforma civica (Po), i centristi di Trzecia droga (Terza via) e Lewica (Sinistra). L’annuncio è stato dato ieri al Sejm, la camera bassa del parlamento, dal primo ministro designato e leader dei liberali Donald Tusk. «È una grande soddisfazione che nel giorno che precede l’11 novembre possiamo trasmettere una buona notizia caratterizzata dal senso di responsabilità verso la Polonia. Anche se non abbiamo fatto nessuna corsa contro il tempo, ci tengo a sottolineare che nonostante non ci sia stata pressione alcuna, siamo riusciti ad accordarci rapidamente sul contenuto del documento», ha spiegato l’ex-presidente del Consiglio europeo. È stato lui il collante in grado negli ultimi mesi di tenere insieme le diverse anime dell’opposizione, prima e dopo le elezioni del 15 ottobre scorso, vinte dalla destra populista di Diritto e giustizia (Pis) che però questa volta non ha i numeri per governare.

È la prima volta nella storia del Paese sulla Vistola che viene siglato un contratto di coalizione. Un accordo annunciato a ridosso delle celebrazioni previste per il giorno dell’indipendenza della Polonia, diventato negli ultimi anni anche un raduno dell’ultradestra polacca ed europea.

Intanto si registra un accordo di massima tra Tusk e i suoi alleati sugli incarichi chiave nel governo che verrà da qui a metà dicembre. I vice-premier saranno due: Władysław Kosiniak-Kamysz, leader dei ruralisti del Partito Popolare Polacco (Psl) parte di Terza via e Krzysztof Gawkowski (Sinistra). Per il ruolo di maresciallo del Sejm, Włodzimierz Czarzasty (Sinistra) è destinato a dare il cambio al centrista Szymon Hołownia di Terza via, a metà mandato, cioè nel novembre 2025. Il documento che sancisce l’accordo non scende troppo nei dettagli, ma forse non è ancora il momento. «Riconosciamo il compromesso come forza di sinistra. Sappiamo anche che molte questioni andranno precisate. Ma abbiamo vinto e sappiamo che dobbiamo cambiare la Polonia», ha dichiarato Czarzasty.

Tra i punti assenti dal programma di coalizione la rilegalizzazione dell’aborto terapeutico, messo al bando con una sentenza emessa dal Tribunale costituzionale nell’autunno del 2020. Nell’accordo si parla invece di ambiente. Il nuovo esecutivo guidato da Tusk punta a creare nuovi parchi nazionali, a proteggere dallo sfruttamento il 20% della superficie boschiva polacca e a limitare l’esportazione di legname grezzo all’estero