Perché votare in donne negre? Bilancio dei mandati delle parlamentari negre tra il 2019 e il 2023” è il titolo della ricerca pubblicata dal movimento Mulheres Negras Decidem. Alla quasi vigilia delle elezioni brasiliane di domenica 2 Ottobre evidente è il numero di candidati indigeni – come mai prima nella storia – e di donne nere. Sembrano confermare quello che Conceição Evaristo, scrittrice e poetessa negra brasiliana e una delle principali voci della lotta antirazzista, afferma: “Combinamos de não morrer”( Abbiamo deciso di non morire), titolo di uno dei suoi racconti parte della collezione Olhos D’Água. 

La ricerca, che risponde alla domanda “quali sono i principali contributi lasciati dalle parlamentari nere nell’ultima legislatura?”, si divide in tre parti: profilo delle parlamentari; i loro ambiti di attuazione; le loro proposte legislative. 

Sono 58 donne auto-dichiarate ( in Brasile la razza è autodichiarata) nere o parde, elette deputate statali (43) e distrettuali (1), rappresentanti federali (13) e senatrici (1). Il 2% alla Camera, al Senato solo una. Ossia, sebbene questo gruppo rappresenti la maggioranza della popolazione brasiliana (28%, secondo PNAD 2021), ha una minima rappresentanza nell’istanza principale decisione del paese. Eppure si deve a loro la radicale immaginazione politica che dal 2019 ad ora non ha mai cessato di sfidare la violenza e la disuguaglianza che caratterizzano il paese. Ai 650.000 morti della pandemia, a causa della negligenza di diverse autorità pubbliche, da 2018 razzismo, misoginia, omofobia e transfobia perseguitano qualsiasi forma di vita che si opponga alla retorica bolsonarista di difesa della famiglia tradizionale, patriottismo, conservatorismo estremo, autoritarismo e anticomunismo, negazionismo scientifico, idolatria alle armi e la forza, negazione dei diritti umani e della natura, nonché, avversione al dialogo democratico. Nonostante le immense sfide, le parlamentari nere dell’ultima legislatura hanno agito in modo coraggioso proponendo trasformazioni sociali rilevanti per il futuro del paese. 

Di fronte al grandissimo volume di proposte alcuni settori trovano maggior attuazione: rinforzo della salute pubblica, gratuita e universale; rinforzo dell’istruzione di base; garanzia dei diritti delle popolazioni e delle comunità indigene tradizionale (quilombola, autoctona, ribeirinos, ecc.) e garanzia dei diritti delle donne; la lotta al razzismo. A partire da questi temi, sono stati individuati 8.229 progetti di legge, di cui 357 convertiti in norme di legge.

Se la disputa elettorale in Brasile è caratterizzata dalla manutenzione del potere nelle mani di una élite politica bianca e maschile – prima fra essa la bancada ruralista, rappresentante degli interessi di latifondisti e impresari dell’agro-pecuniario – diverse candidature collettive si sono fatte strada: i Mandatos Coletivos (collettivi) e i Mandatos Compartilhados (condivisi). Se nei condivisi si ha la candidatura di un individuo che si impegna a guidare la sua azione parlamentare secondo la decisione di un gruppo, in quelli collettivi l’obiettivo è quello di eleggere un gruppo di persone per la stessa carica. E’ questa l’esperienza della Gabinetona di Belo Horizonte, un singolo gabinetto con 90 attivisti sociali coinvolti in quattro mandati. La  Bancada Attivista è invece un movimento che dal 2018 un seggio nell’Assemblea legislativa di San Paolo, registrando il voto (quasi 150mila) più alto tra tutte le esperienze collettive. Juntas, infine, è un mandato costituito da 5 donne che occupano un seggio alla Assemblea del Pernambuco. Si conferma come l’inventiva e intelligenza della fascia più ampia della popolazione, storicamente vittima degli effetti dei maggiori problemi del paese,  rappresenti una presenza fondamentale nel’elaborazione di soluzioni per le future politiche di ripresa del Paese.  Si veda A Radical Imaginação Política das Mulheres Negras Brasileiras , organizzato da Ana Carolina Lourenço e Anielle Franco.