«Il Covid mi ha fatto realizzare che per riuscire a vivere serve sempre qualcuno, non si può essere soli». È sull’interdipendenza che insiste Koji Fukada, regista giapponese che ha presentato in concorso a Venezia il suo ultimo lavoro Love Life. Incentrato su una coppia che deve affrontare un terribile lutto, nel film – che sarà nelle sale dal 9 settembre – il piccolo nucleo famigliare si rispecchia nei grandi alveari metropolitani, in un continuo rimando tra singolare e universale, storia privata e convenzioni sociali. Abbiamo intervistato il regista a margine del festival. In «Love Life» affronta diversi temi importanti ma...