«Ha dimenticato di menzionare Ida Lupino» dice Kelly Reichardt a chi le chiede conto – alla conferenza stampa di presentazione del suo film in concorso alla Berlinale, First Cow – della sua esplorazione del genere western, praticato da grandi nomi come John Ford, Howard Hawks e Sergio Leone. «Come in tutti i generi la forma è stata stabilita perlopiù da uomini bianchi, gli stessi che hanno fatto la storia del cinema, e nel caso del western più che mai: è la mitologia che informa la nostra storia, quella del cowboy che compie imprese eroiche, uccide l’indiano…». Ma, dice Reichardt, già lavorando a Meek’s Cutoff (2010) «ci siamo messi a leggere i diari delle donne che hanno partecipato alla migrazione a Ovest, e abbiamo cominciato a scoprire una nuova prospettiva. Ed è questo che mi interessa: sviluppare un nuovo punto di vista sul genere».

In First Cow i protagonisti sono però due uomini, Cookie (John Magaro) e King Lu (Orion Lee): «E’ un’indagine della mascolinità nel West, oltre che dell’amicizia, del senso di comunità, del rapporto con gli animali. I due protagonisti sono una sorta di artigiani, che cercano di barcamenarsi nel duro mondo del West, in quello che all’epoca, gli anni venti dell’Ottocento, era il Lower Columbia District e oggi si chiama Oregon».

ATTRAVERSO la loro vicenda Reichardt non decostruisce solo il genere ma la stessa storia statunitense, «l’idea per cui con dell’ingegno e delle buone idee» si può prendere parte al sogno americano. Ma come dice Orion Lee, l’interprete di King Lu, «l’America era la terra delle opportunità, ma a causa del monopolio privato in realtà non lo è mai stata». Monopolio rappresentato dalla mucca di proprietà di un ricco commerciante di pellicce di castoro inglese (Toby Jones), che i due hanno l’intuizione di mungere in segreto per fare delle tortine al latte da vendere poi al mercato.

«IL PERSONAGGIO di Toby Jones – spiega Reichardt – dice che i castori dureranno per sempre. E’ lo stesso tipo di hubris delle grandi industrie che oggi sfruttano le risorse dell’Africa”. King Lu e Cookie, dice ancora la regista, “si rivolgono alla natura per la sopravvivenza: con delle trappole per gli scoiattoli, la pesca… Nel frattempo intorno a loro sta nascendo un nuovo tipo di economia che in breve tempo esaurirà tutte le risorse di quelle zone, e sterminerà non solo tutta la popolazione di castori ma anche tutte le tribù di nativi americani».

QUELL’ECONOMIA monopolistica e quell’aggressività nei confronti delle risorse naturali che caratterizza anche i nostri giorni: «Il film si apre con una veduta del fiume Columbia oggi. Ma è sempre lo stesso fiume che i nativi utilizzavano per i loro scambi, quello che King Lu attraversa in canoa, e su cui arriva in Oregon la prima mucca».