In piedi, la chitarra vicina, esile, incerto, fragile, nell’ultima fotografia circolata solo qualche giorno fa, a ridosso del suo 88esimo compleanno. Distante, irraggiungibile, remoto, João Gilberto se n’è andato, baixinho come il suo canto. L’artista che ha rappresentato quello che Caetano Veloso ha definito lo «x do problema» della modernizzazione della musica brasiliana, la chiave di volta, l’inventore di un genere che è stato capace di conquistare il pianeta, quella bossanova che tutti abbiamo nelle orecchie, tanto naturale e però quasi incomprensibile da quanto è aliena, il ri-compositore per eccellenza, che firma quasi nulla nella sua lunga carriera, ma con...