Il primo 9c, il grado più alto mai raggiunto nella storia dell’arrampicata (Adam Ondra); la prima salita in free solo (Alex Honnold) e un nuovo record di velocità (Jim Reynolds e Brad Gobright) sulla parete di El Capitan a Yosemite in California; la prima donna al mondo a salire una via di grado massimo in drytooling (Angelika Rainer); la conquista dell’Annapurna in Nepal in «stile alpino» che fa diventare Nives Meroi e Romano Benet la prima coppia ad aver scalato insieme tutti i 14 Ottomila; l’argento della Coppa del mondo di arrampicata lead per l’italiano Stefano Ghisolfi; il primo film da regista di Reinhold Messner.

E, per contro, la morte del re dell’alpinismo in velocità Ueli Steck sul Nuptse in Nepal, quella di Royal Robbins e la fine prematura dei giovani fuoriclasse Hayden Kennedy e Inge Perkins.

Luci e ombre nell’anno che si concluderà tra pochi giorni, segnato da grandi successi ma anche da lutti (e chissà quante altre cose stiamo dimenticando).

Un altro anno passato insieme, durante il quale in movimento ha tentato di «fare» cultura della montagna, per la prima volta con incursioni estive anche nel mondo dell’acqua. Per superare le feste saremo in edicola non nel primo giovedì dell’anno ma nel secondo, dall’11 gennaio.

Il 2018 si annuncia complesso, nonostante siano passati dieci anni dalla «grande crisi». Anche per questo abbiamo deciso di ripartire da un punto insolito: sotto terra, negli abissi del pianeta. Per imparare a vedere le cose da un’altra prospettiva e uscire, insieme, a riveder le stelle.

Tanti auguri e buona lettura.

Da giovedì 7 dicembre in edicola