Il molo di Arguineguin, nella località Mogán, nell’isola di Gran Canaria, sembra un campo profughi. Sono almeno 1500 le persone nelle tende. Dall’inizio dell’anno sono arrivati alle Isole Canarie, territori spagnoli, più di 14.000 persone. Una cifra impressionante, un aumento del 600 % degli arrivi rispetto allo scorso anno.

«Era dal 2006, quando arrivarono 30 mila persone, che non si vedeva nulla di simile, impressionante», racconta Paco, un’attivista dell’isola, che si occupa di integrazione e accoglienza. Solo nell’ottobre 2020, secondo i dati Unhcr, sono stati registrati quasi 5.000 arrivi. Il fine settimana del 7-8 novembre scorso, sono state 2200 le persone arrivate in piena crisi sanitaria, che morde le isole come la Spagna continentale. «Le autorità spagnole stanno trovando molto difficile gestire la situazione, nel campo è il caos, con un sacco di disordini, violazioni dei diritti dei migranti e problemi di gestione. E la gente del posto è sempre più furiosa», prosegue Paco. «Oltre le persone sul molo, che dormono all’addiaccio, ci sono altre 5.000 persone circa alloggiate in hotel vuoti, dato che la stagione turistica dell’isola si è fermata a causa della pandemia Covid-19. Ed è uno dei motivi che fomenta i locali, già abbattuti per il crollo dei turisti che qui venivano tutto l’anno. A queste persone viene negato il diritto di vedere gli avvocati e la stampa si è lamentata del fatto che la Croce Rossa non permette ai giornalisti di parlare con loro».

Stessa situazione denunciata da Human Rights Watch, in report pubblicato l’11 novembre scorso: «Quello che ho visto qualche giorno fa era una fila di tende affollate dove le persone sono tenute per giorni e giorni, dormendo per terra, 30 o 40 persone che condividono un bagno portatile», ha detto Judith Sunderland, vice direttore ad interim per l’Europa e l’Asia centrale di Hrw. «Non riesco a immaginare la situazione attuale con più del doppio delle persone. Anche supponendo le migliori intenzioni di coloro che vi lavorano, queste condizioni non rispettano la dignità delle persone o i diritti fondamentali, né fanno bene all’immagine della Spagna».

Secondo le agenzie internazionali che si occupano di migrazioni, senza un’azione rapida da parte del governo spagnolo la situazione potrebbe precipitare e arrivare ai livelli delle isole greche. Mentre il partito Vox e la destra spagnola cavalca la situazione, accusando il governo di abbandonare i connazionali e precipitandosi sulle isole per apparire al fianco dei residenti.

Nel 2020 si è registrato un aumento del 664 per cento dei rifugiati e dei migranti che sono sbarcati nelle Isole Canarie rispetto allo stesso periodo del 2019. I trafficanti hanno cambiato rotta, spostandosi lungo quella più pericolosa tra l’Africa occidentale e l’arcipelago spagnolo, invece di attraversare il Mediterraneo per raggiungere la Spagna meridionale.

Il numero di persone che quest’anno hanno attraversato il Mediterraneo verso la Spagna è diminuito del 27,8% rispetto allo stesso periodo del 2019, con 14.252 persone che sono arrivate in Europa rispetto alle 19.733 dello scorso anno. I trafficanti, secondo al-Jazeera, hanno abbassato i prezzi da circa 2.377 dollari a circa 951 dollari.

Le barche partono non solo dal Marocco e dalla Mauritania, le due nazioni più vicine all’arcipelago, ma anche dal Senegal e dal Gambia, più di 1.000 chilometri (600 miglia) più a sud. I paesi di origine dei migranti, secondo Unhcr, sono in prevalenza dalla regione africana del Sahel, dall’Africa Occidentale, ma alcuni arrivano dal Sud Sudan e dalle Isole Comore nell’Oceano Indiano. «Questo fine settimana almeno 2.188 persone sono arrivate nelle isole in 58 piccole imbarcazioni e kayak. È un nuovo record che non abbiamo mai visto prima», ha detto Txema Santana, della Commissione spagnola per l’aiuto ai rifugiati (CEAR), ad Al Jazeera.

Santana ha dichiara anche che i contrabbandieri hanno cambiato rotta dopo che l’Ue ha pagato al Marocco 460 milioni di dollari per sostenere le riforme, compresa la gestione delle frontiere. Il Marocco ha iniziato a spingere rifugiati e migranti dalla sua costa settentrionale e tutti si sono diretti verso la costa meridionale e occidentale, dando inizio all’ondata verso le Isole Canarie.

«Le autorità spagnole dovrebbero immediatamente alleviare le condizioni di sovraffollamento e di insalubrità sul molo», ha dichiarato Hrw. «Improvvisare un campo di accoglienza in quel luogo non è stata una buona idea e ora il caos rappresenta una minaccia reale per i diritti, la salute e la sicurezza delle persone. I tempi sono duri, ma la Spagna può e deve fornire una risposta umana alle persone che arrivano sulle sue coste».