Il Senato si è riunito di nuovo per quattro ore di discussioni conclusive, divise equamente tra i manager democratici dell’impeachment e gli avvocati di Donald Trump. Il procedimento arriva dopo che la scorsa settimana i repubblicani avevano bloccato gli sforzi dei democratici di convocare ulteriori testimoni a carico di Trump.

Tra questi ci sarebbe dovuto essere John Bolton, ex capo della sicurezza nazionale che in un suo libro di prossima pubblicazione sostiene di aver saputo da Trump stesso che gli aiuti militari all’Ucraina dovevano essere trattenuti per forzare l’apertura di un’indagine di Kiev sui Biden, padre e figlio.

Solo due senatori repubblicani, Mitt Romney e Susan Collins, hanno rotto i ranghi con il loro partito riguardo il voto sulla convocazione di nuovi testimoni. È la prima volta nella storia che il Senato sceglie di non ascoltare delle prove prima di arrivare a un verdetto.

Trump ha sostenuto ripetutamente che non ci sia mai stato nulla di perverso nei suoi rapporti con l’Ucraina, ma diversi senatori repubblicani ormai sostengono posizioni più sfumate. La linea di difesa del Gop ormai ammette che le azioni del presidente siano state inopportune, ma non al punto da portare alla rimozione dall’incarico.

Il Senato degli Stati uniti sembra quindi pronto ad assolvere Trump alla fine del suo processo di impeachment, mercoledì, e alcuni analisti Usa prevedono che non solo tutti i repubblicani voteranno per assolvere il presidente, ma che diversi democratici in corsa per la rielezione in Stati in bilico si uniranno a loro.

Il presidente della Commissione di Intelligence alla Camera Adam Schiff ha affermato in modo sibillino che con o senza la testimonianza di Bolton al Senato «la verità verrà fuori» in un modo o nell’altro. Uno di questi modi potrebbe essere una convocazione di Bolton alla Camera, a guida democratica, inutile ai fini della rimozione di Trump dall’incarico ma funzionale ai Dem per mostrare agli Usa la verità sul loro presidente.

«A questo punto non voglio commentare quali possano essere o meno i nostri piani rispetto a John Bolton – ha dichiarato Schiff all’emittente televisiva Cbs – ma dirò che o con una testimonianza (di Bolton) davanti alla Camera o tramite il suo libro la verità continuerà a venire fuori».

Nel fine settimana il New York Times aveva pubblicato nuove accuse contenute nel manoscritto di Bolton, secondo cui già a maggio Trump avrebbe chiesto all’allora capo della sicurezza nazionale di aiutare il suo avvocato personale Rudy Giuliani a mettersi in contatto con il presidente ucraino.