La conferenza stampa del presidente della Corte costituzionale con cui sono stati comunicati i giudizi di ammissibilità degli ultimi referendum ci ha fatto fare un salto indietro nel tempo.  Una voce centrale della politica italiana dei primi anni Novanta, quando per l’appunto veniva adottato il Testo unico sugli stupefacenti. Dopo esser entrato irritualmente nel merito dell’inammissibilità del referendum sull’eutanasia, ha presentato le motivazioni contro l’ammissibilità di quello sulla cannabis. Col più classico dei paternalismi proibizionisti, Giuliano Amato ha anticipato le motivazioni del no della Consulta: il contrasto con le convenzioni internazionali, il mancato riferimento dei ritagli alla cannabis. Il quesito...