Il presidente statunitense Trump si è ritirato dall’accordo nucleare del 2015 con l’Iran e ha imposto due nuovi round di sanzioni a maggio e novembre 2018. Lì per lì i vertici di Teheran hanno preso tempo, augurandosi che Bruxelles fosse in grado di salvare l’intesa. Sotto embargo, le esportazioni di petrolio iraniano sono però scese da 2,4 milioni di barili al giorno a 500mila barili. È diventato impossibile importare un certo numero di prodotti, tra cui alcuni medicinali salvavita. L’economia della Repubblica islamica si è piegata, senza spezzarsi. Gli iraniani sono resilienti, ma la loro pazienza ha un limite: sarà...