I simboli, e le parole, in politica contano. Ieri, alla cerimonia di presa di funzione dei membri del nuovo governo spagnolo di Pedro Sánchez, se n’è avuta una positiva dimostrazione. Come già era stato per il premier al suo insediamento il 2 giugno, davanti al Re Felipe VI nessun giuramento corredato da crocifisso e Bibbia, ma una laica «promessa» sulla Costituzione. E, novità assoluta, l’utilizzo dell’espressione «consiglio delle ministre e dei ministri». Pare non fosse previsto, ma l’istantaneo assenso del monarca sorridente ha fatto capire subito che non c’era nulla di formale da eccepire. E così, quasi tutti i componenti...