Qualsiasi attacco a un impianto nucleare è «suicida», per questo bisogna sospendere immediatamente le operazioni militari contro la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Si è espresso così ieri il segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres, a margine di una conferenza stampa a Tokyo. L’impianto, il più grande sul suolo europeo, è occupato dalle forze russe da marzo ed è al centro di accuse reciproche da parte dei belligeranti.

Kiev accusa il Cremlino di aver nascosto delle postazioni di artiglieria nei pressi della centrale in modo da proteggerle dalla risposta ucraina. Inoltre, secondo la società statale ucraina per l’energia nucleare, Energoatom, sabato le forze russe avrebbero colpito delle infrastrutture molto vicine ai reattori per «disconnettere l’impianto dal sistema energetico dell’Ucraina».

Secondo la società, i bombardamenti russi avrebbero spento una delle unità di potenza funzionanti e avrebbero attivato la protezione di emergenza di un’altra unità; avrebbero poi danneggiato gravemente delle infrastrutture con il rischio di perdite di idrogeno e di sostanze radioattive.

PER QUESTO GUTERRES ieri ha chiesto di nuovo che Mosca garantisca l’accesso degli ispettori dell’Aiea all’impianto, ribadendo il sostegno «all’Agenzia internazionale per l’energia atomica nei suoi sforzi per creare le condizioni di stabilizzazione della centrale atomica di Zaporizhzhia.

Alle paure di tecnici e politici si aggiunga anche che si stanno diffondendo voci secondo le quali l’esercito russo avrebbe immagazzinato mine ed esplosivi proprio in quell’area. Stando a un report del 6 agosto dell’Istituto per gli studi sulla guerra Usa, il quale a sua volta cita il media di opposizione russo The Insider, le forze di Mosca potrebbero aver già minato la centrale e posizionato batterie di razzi Grad vicino al villaggio di Vodyane, a circa quattro km dai reattori dell’impianto. Tuttavia, la notizia non ha alcuna conferma ufficiale, anche se i media di tutto il mondo la stanno diffondendo con toni sempre più allarmati.

DAL CANTO SUO la Russia ha precisato che al momento non c’è alcun rischio di fughe radioattive, che l’impianto funziona normalmente e che l’attività della centrale è stata ridotta per motivi di sicurezza in seguito agli ultimi attacchi ucraini. Il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konanshenkov, ha spiegato che «il personale tecnico ha dovuto ridurre la produzione di due reattori, dopo che era scattato l’allarme e il sistema di sicurezza che ha interrotto l’erogazione di elettricità alla centrale». Nel frattempo i due schieramenti continuano a fronteggiarsi nei pressi della centrale tra la preoccupazione crescente dell’opinione pubblica internazionale.