Spinetta Marengo è un piccolo borgo alle porte di Alessandria. Settemila abitanti con un unico grande problema: la presenza nel suo territorio dell’azienda belga Solvay. In questa fabbrica, nel corso degli ultimi decenni, si è prodotto di tutto: dagli acidi forti come l’acido solforico o l’acido fluoridrico, fino agli attuali fluoroderivati. Vengono prodotti anche i cosiddetti elastomeri fluorurati (usati nel campo aerospaziale, nelle applicazioni militari e per la fabbricazione di fibre ottiche) per i quali c’è la necessità di utilizzare Pfas.

Il diffuso problema ambientale derivante dalla fabbrica è stato per troppi anni dimenticato. Molte, troppe, famiglie raccontavano dei propri parenti scomparsi per colpa del cancro. La contaminazione continuava e si arricchiva con nuove sostanze, tra cui, appunto, i Pfas.

In passato pochissime persone avevano tentato, senza successo, di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e della politica su un problema grave e noto. Tra il 2007 e il 2008, c’è stata la richiesta da parte di una nota catena di supermercati di acquistare il terreno poco lontano dalla fabbrica e dismesso da molti anni, per costruire nuovi edifici commerciali. Per avere le autorizzazioni necessarie si condussero le analisi della falda acquifera. I risultati ottenuti fecero impallidire le autorità e la popolazione: nella falda superficiale e nei terreni giaceva l’eredità di decenni di incuria ambientale. Ebbe inizio un processo volto a stabilire di chi fosse la responsabilità dell’inquinamento storico e di quello in corso.

Il processo si è concluso nel 2019 con la condanna dei dirigenti della Solvay per disastro ambientale colposo. Nel 2017 , tra l’altro, il Comitato STOP Solvay, (di cui fanno parte, tra gli altri, Isde, Greenpeace e Legambiente) ha lavorato con un gruppo di giornalisti della televisione nazionale belga per realizzare un’indagine sulla quantità di Pfas presente nel sangue di una cinquantina di persone, abitanti sia a Spinetta Marengo che ad Alessandria.

Ma cosa sono i Pfas? Le sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate (Pfas), oltre 4 700 in numero, sono un gruppo di sostanze chimiche artificiali ampiamente utilizzate, che nel corso del tempo si accumulano negli esseri umani e nell’ambiente. Sono note come “sostanze chimiche permanenti”, in quanto sono estremamente persistenti nel nostro organismo e nell’ambiente.

Possono avere effetti negativi sulla salute come danni al fegato, malattie della tiroide, obesità, problemi di fertilità e cancro.

L’indagine a Spinetta, mirata a ricercare la presenza di sei particolari Pfas, ha purtroppo fornito i risultati attesi. Nel sangue di molti degli abitanti che si sono sottoposti al test i livelli di Pfas sono alti. A volte molto alti. La ricerca ha evidenziato un incremento del 19% delle patologie tumorali, in particolare del polmone, della pleura e dell’apparato emolinfopoietico, rispetto al resto del territorio alessandrino e piemontese. Dati che si differenziano a seconda delle malattie specifiche con punte del +75% rispetto ai dati regionali per quanto riguarda i mesoteliomi pleurici e +76% per tumore al rene. Inoltre nei maschi si è riscontrata una incidenza di oltre il doppio per quanto riguarda i tumori epatici e delle vie biliari e nelle neoplasie al pancreas; nelle donne vi è un raddoppio di ricoveri per leucemie.

Tra le patologie non tumorali risultano incrementi di ricoveri per malattie dell’apparato cardiocircolatorio, respiratorio e apparato genitourinario. In particolare lo studio sottolinea un +22% di malattie endocrine, +50% di casi di ipertensione, +56% di infarti del miocardio, +29% per insufficienza renale, +36% per malattie ematologiche, +22% di malattie cutanee, e molte altre. Infine, le valutazioni effettuate nel sottogruppo costituito dai bambini hanno messo in evidenza un aumento dei ricoveri per malattie neurologiche con un incremento dell’86%.

Per tutte queste patologie si nota un andamento crescente in base alla durata della residenza. Dati che definire allarmanti è poco. Per questo, Vincenzo Cordiano, medico Isde esperto di Pfas ha dichiarato: «I Pfas sono una minaccia eterna alla biodiversità planetaria. Sono un’emergenza sanitaria in Italia per questi killer indistruttibili. I responsabili dell’inquinamento ambientale devono bonificare subito l’area».