Mentre alla mattina il Movimento 5 Stelle all’ultimo momento ha fatto annullare l’appuntamento fissato al Senato, l’università Sapienza di Roma si è dimostrata più accogliente nei confronti dei negazionisti climatici.

Così, nella cornice ufficiale del dipartimento di Scienze della Terra è andato in scena un vero e proprio e proprio festival della pseudoscienza: la presentazione del libro dall’eloquente titolo Clima, basta catastrofismi (ed. “21° secolo”) alla presenza degli autori Franco Battaglia, Uberto Crescenti, Nicola Scafetta e Mario Giaccio e del prorettore della Sapienza Gabriele Scarascia Mugnozza, che ha dato l’imprimatur accademico all’evento.

LO SHOW non è mancato, sia da un lato che dall’altro della cattedra. La presentazione, infatti, è stata subito segnata da una civile ma ferma contestazione da parte degli studenti, unica componente universitaria che ha denunciato pubblicamente l’offesa alla scienza. Il loro striscione recitava «There is no planet B», forse sopravvalutando le competenze linguistiche dei relatori e sottolineando il silenzio di ricercatori e docenti dell’ateneo.

Gli studenti hanno ricordato a pubblico e relatori che oltre il 99% dei climatologi concorda su alcuni punti: il clima è mutato per colpa dell’uomo e dei suoi combustibili fossili e se non si prendono provvedimenti il riscaldamento del pianeta supererà presto la soglia del +1,5 °C rispetto all’era pre-industriale, con conseguenze catastrofiche.

MA ANCHE I RELATORI hanno dato spettacolo citando bufale ampiamente smentite come il rallentamento del riscaldamento (Battaglia) o l’influenza solare e non umana sul clima (Scafetta).

Oppure denunciando il complotto finanziario che si nasconderebbe dietro alle politiche di mitigazione europee (Giaccio).
I climatologi dilettanti, perché nessuno di loro ha un curriculum scientifico in materia, si dipingono come novelli Galilei in lotta contro i poteri forti. Ma il paragone non tiene: la comunità scientifica oggi fatica molto a farsi ascoltare dalla politica e chi nega il mutamento climatico aiuta la politica a far finta di niente.