Il suo primo inciampo è arrivato molto presto, nel 2021, primo anno dell’amministrazione Biden in cui Kamala Harris è stata nominata vicepresidente. Nel suo primo viaggio ufficiale – fra Messico e Guatemala, dopo essere stata incaricata dell’agenda governativa sul confine – non solo ha chiesto ai migranti di «restare a casa», ma interpellata da Lester Holt di Nbc si è incartata sul fatto che non aveva effettivamente mai fatto visita al confine. «Siamo stati al confine», aveva detto. «Lei non è mai stata al confine», la secca risposta del suo intervistatore. «Non sono neanche stata in Europa» è stato l’incipit della fallimentare risposta di Harris.

Presentata dai repubblicani come un’estremista di sinistra, la vicepresidente è in realtà una figura più che moderata, con un passato nel law enforcement che la ha resa impermeabile, ai tempi della campagna 2020, agli appelli per «togliere i finanziamenti alla polizia» nati in seguito all’omicidio di George Floyd e alle manifestazioni di Black Lives Matter.

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Un’altra gaffe quella sui trascorsi da fumatrice di marijuana: «Ovvi», aveva risposto Harris in un’intervista, in considerazione delle origini giamaicane del padre (la madre ha invece origini indiane). Un insulto per molti, visto che da procuratrice aveva perseguito «colpevoli» di modico possesso di droghe leggere.

Una serie di passi falsi che la ha portata progressivamente a ammutolirsi e non risplendere, cosa che molti avrebbero desiderato, come delfina di Joe Biden. Colpa anche, come ben descrive il suo profilo a firma di Elaina Plott Calabro su The Atlantic, degli errori della stessa amministrazione Biden nell’assegnarle – da principiante della politica a Washington – i due temi più spinosi della presidenza: immigrazione e diritto al voto, all’indomani del golpe e della «big lie» sulle elezioni rubate.

Una timida ascesa ha iniziato a registrarsi dopo la sentenza della Corte suprema che ha abolito il diritto federale all’aborto. Cattolico di ferro, ex oppositore di questo diritto, Biden non è mai stato il suo campione. Harris invece si è saputa fare portavoce di milioni di donne ripiombate nel medioevo.