Dopo l’annuncio di aver raggiunto l’accordo di coalizione per la formazione del nuovo governo dei Paesi Bassi, a quasi sei mesi dalle elezioni (ci sono voluti 176 giorni e lunghe consultazioni), il partito di estrema destra islamofobo Pvv, il liberale Vvd, la nuova formazione anti-corruzione Nsc e quella pro-agricoltori Bbb hanno diffuso ieri le linee guida del loro programma politico. «Il motto di questo esecutivo è ‘speranza, coraggio e orgoglio’» – ha detto alla stampa Geert Wilders, leader del Pvv. «Oggi stiamo scrivendo la storia (…) chiunque legga l’accordo vedrà che molte cose cambieranno», ha dichiarato.

Al centro del programma di governo c’è ovviamente l’immigrazione. La coalizione ha fatto sapere che l’attuale legge sull’accoglienza dei richiedenti asilo «non verrà più applicata». Al suo posto i quattro partiti della maggioranza vogliono varare quanto prima un «provvedimento momentaneo» d’urgenza: via il permesso di asilo a tempo indeterminato e stretta con vari paletti per quello temporaneo. Verrà poi fortemente limitata «la possibilità di entrare nel Paese» e abolito il ricongiungimento familiare automatico. L’intenzione dichiarata è di «deportare anche con la forza le persone senza permesso di soggiorno valido»

Altra decisione che fa discutere, soprattutto nel pieno della guerra di Israele ad Hamas, è l’annunciata volontà di spostare l’ambasciata dei Paesi Bassi da Tel Aviv a Gerusalemme. «Stiamo già studiando i tempi», assicurano i quattro partiti della maggioranza. Lo hanno già fatto gli Stati uniti durante la precedente amministrazione di Donald Trump. Trattandosi di una città contesa tra israeliani e palestinesi, da sottoporre a controllo internazionale per le risoluzioni delle Nazioni Unite, la Palestina ha trascinato gli Usa davanti alla Corte Internazionale di Giustizia (Cig) chiamata a dirimere le controversie tra Stati, un organo giudiziario che peraltro ha sede proprio nei Paesi Bassi, a L’Aia.

L’accordo di programma annunciato contiene ovviamente solo “i punti principali” annunciati dai singoli partiti, che verranno «ulteriormente sviluppati nel corso della legislatura». Tra questi anche il ripristino della possibilità di percorre di giorno le autostrade a 130 chilometri orari (qualche anno fa abbassata a 100 km/h per abbattere le emissioni), maggiore estrazione di gas, una nuova politica sugli alloggi, la limitazione dei contratti di lavoro flessibili, la riduzione delle imposte.