“Doveva arrivare, è arrivata”. I piombinesi hanno accolto con un mix di fatalismo e rassegnazione l’arrivo della gigantesca nave rigassificatrice Golar Tundra. Un attracco notturno, partito l’ultimo traghetto per l’Elba, che ha portato la nave trascinata da quattro rimorchiatori nella sua “casa” per i prossimi tre anni, al molo est della Darsena nord del porto. Una sede di recente costruzione, realizzata pensando allo smantellamento della Costa Concordia – finita poi a Genova – e giudicata ideale dal governo Draghi, nel nome della “emergenza nazionale”, per assicurare all’Italia parte del gas che non sarebbe più arrivato dalla Russia.
Contestazioni al minimo, una cinquantina di persone con cartelli per formare la scritta “Rigassificatore, Piombino dice no”, tenendo comunque ferma la barra della contrarietà dell’intera città: “La distanza dalle case è di appena 800 metri – sintetizza Francesca Marino – contro ogni norma di sicurezza prevista in Italia e anche in Europa”. Per questo i comitati cittadini fin dalla scorsa estate si sono battuti, quasi quotidianamente, denunciando i rischi di un impianto del genere. Un maxi rigassificatore on-shore, sul quale i proprietari di Snam ostentano tranquillità: “I comitati sbagliano – spiega l’ad Elio Ruggeri – ci sono tanti impianti simili nel mondo, e non ci sono mai stati incidenti”.
Eppure fra tre anni la Golar Tundra lascerà Piombino, per trasferirsi in una sede off-shore, ad almeno 10 miglia marine dalla costa, sul modello della nave rigassificatrice Olt che staziona al largo del porto di Livorno. “Ci sono due ipotesi – spiega ancora Ruggeri – sia nell’alto Tirreno che nell’alto Adriatico”. Tempo per decidere ce n’è, visto che il governatore toscano Eugenio Giani ha concesso altri tre mesi di tempo a Snam per la decisione finale. Un Giani che ha ribattezzato la Golar Tundra (300 metri di lunghezza, 43 di larghezza e 55 di altezza) “nave della libertà”. Nei suoi quattro serbatoi possono entrare circa 170mila metri cubi di gnl, con una capacità di rigassificazione di 5 miliardi l’anno. Nei piani di Snam il gas liquefatto sarà portato da 44 navi gasiere, quasi una ogni settimana, con in primi test di scarico a fine aprile.
Quanto alle compensazioni per Piombino e i suoi abitanti, agli occhi dei critici le accuse incrociate fra il dem Giani e il sindaco Ferrari di Fdi sono solo fumo negli occhi, visto che tutti i governi degli ultimi 12 anni, di centrodestra e di centrosinistra, molto hanno promesso alla città e quasi niente hanno fatto.