In Usa il bilancio delle vittime di Covid-19 ha superato le 800.000 persone, una cifra un tempo inimmaginabile – la più alta di qualsiasi paese al mondo – e doppiamente tragica dato che più di 200.000 di quelle morti sono avvenute dopo l’arrivo dei vaccini.

GLI USA rappresentano circa il 4% della popolazione mondiale, ma anche circa il 15% dei 5,3 milioni di morti noti di Covid dall’inizio della pandemia.
Il dato arriva mentre il mondo si prepara a un aumento dei casi dovuti alla nuova variante Omicron, con l’Organizzazione mondiale della sanità, preoccupata per la maggiore velocità di diffusione rispetto alle varianti precedenti. Il direttore generale dell’Oms, Tedros Ghebreyesus, parlando durante una conferenza stampa, si è detto preoccupato per la tendenza a liquidare la variante Omicron come lieve: «Sicuramente a questo punto abbiamo imparato che se sottovalutiamo questo virus è a nostro rischio e pericolo. Anche se Omicron causa malattie meno gravi, il numero di casi potrebbe ancora una volta sopraffare i sistemi sanitari impreparati».

ANTHONY FAUCI, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases e capo consulente medico del presidente Biden, ha affermato che non è ancora chiaro il motivo per cui i sintomi siano più lievi in Sudafrica, e ha ipotizzato che potrebbe essere dovuto al fatto che lì in molti sono stati infettati in precedenza, sviluppando un certo livello di protezione. «Non si sa se la variante Omicron sia intrinsecamente meno patogena, o se c’è più protezione nella comunità. Quello che dovremo vedere è il suo impatto sugli Usa», ha spiegato Fauci.
Al momento i dati che arrivano dagli Usa lasciano pochi dubbi sul fatto che Omicron sia altamente trasmissibile; la Cornell University di New York la scorsa settimana ha riportato 903 casi di Covid-19 tra gli studenti, e una percentuale molto alta sono casi di Omicron in persone completamente vaccinate.

In questo quadro di incertezza che non promette scenari sereni, due analisi separate di Popular Information e del Washington Post, hanno rivelato che il programma di beneficenza Amazon Smile, che dona lo 0,5% degli acquisti a organizzazioni no profit, sta aiutando economicamente svariati gruppi no vax. Si parla di più di 40.000 dollari donati nel 2020 alle principali fonti di disinformazione. L’anno scorso, Amazon ha donato più di 60 milioni di dollari attraverso il programma: la parte destinata ai gruppi no vax è piccola rispetto all’intero importo, ma è significativa per le attività di gruppi con budget solitamente piccoli.

Al di là dei soldi, il fatto che le donazioni provengano da un’organizzazione potente come Amazon ha un grande ruolo nel legittimare il movimento che si oppone ai vaccini.
Una ricerca della parola chiave “vaccino” fatta su Amazon.com mostra che i libri contro i vaccini sono il terzo e il sesto risultato; se si cerca “Covid”, un libro di teoria della cospirazione è il secondo risultato; molti dei libri sono venduti da Amazon stessa, non da terze parti: Amazon in questo momento è il più grande fornitore di libri contro i vaccini,

Oltre a ciò la compagnia vende anche magliette no vax, integratori a base di erbe e alternative per “curare” il Covid. L’azienda non si limita a ospitare gli articoli: i suoi algoritmi promuovono risorse e prodotti no vax, spingendo i clienti più in profondità nella disinformazione sanitaria e nelle teorie del complotto..