Al piano terra di un edificio di cemento, investito dalla luce del deserto, degli uomini camminano senza una meta precisa, incrociando le proprie traiettorie. Di tanto in tanto, uno di essi sale su uno sgabello. «Ho preso il potere!» Dice agli altri, che reagiscono unendosi a protestare contro il «dittatore» di turno… Dove siamo? Che fanno queste persone? Sono forse pazzi? E, soprattutto, dov’è Avi Mograbi? Il cineasta che apre ogni suo film rivolgendosi alla macchina da presa, raccontandoci attraverso quali peripezie quello che sembrava un problema insormontabile è diventato un film, per una volta, tace. Una grande parete, l’unica...