In quale contesto geopolitico si svolgeranno le olimpiadi di Parigi? Rispetto all’ultima edizione svoltasi a Tokyo, due avvenimenti su scala mondiale peseranno politicamente sui Giochi olimpici: la guerra Russia-Ucraina e la carneficina in atto nella Striscia di Gaza ad opera di Israele in seguito alla strage compiuta da Hamas il 7 ottobre del 2023. In nome della neutralità olimpica, il Cio ( Comitato internazionale olimpico) nonostante abbia bandito ogni partecipazione degli atleti russi e bielorussi dalle manifestazioni sportive internazionali, consentirà loro di partecipare a titolo individuale all’appuntamento olimpico di Parigi, gli atleti sfileranno sotto la bandiera del Cio e non potranno indossare le maglie della nazionale, inoltre, in caso di medaglia, sul podio non potrà essere suonato l’inno nazionale.

Il Cio contava di concedere una sessantina di visti, rispetto ai 33 finali rilasciati (16 russi e 17 bielorussi), ma l’Ucraina ha fortemente contestato l’atteggiamento morbido dell’ente olimpico, anzi ha istituito una specifica commissione di controllo per arginare ogni tentativo di aggirare i requisiti (non far parte dell’esercito, non aver partecipato alla propaganda di guerra, non essere compromesso con i dirigenti sportivi russi accusati dall’Agenzia Antidoping di aver favorito il doping di Stato).

Tra i principali esclusi c’è il lottatore di libera Abdulrasid Sadulaev, come ritorsione l’intera squadra russa si è ritirata, invece la nuotatrice di 19 anni Evgeniia Chicunova, avrebbe i requisiti ma ha scelto di non partecipare. Per gli atleti esclusi, osannati in patria come veri eroi, erano previste a Mosca delle contro olimpiadi alternative a Parigi, ma l’appuntamento, considerato una vera sfida al Cio, è stato rinviato al 2025 per non inasprire i rapporti con l’ente internazionale olimpico e incorrere in ulteriori sanzioni. Sarà presente, invece, il campione di tennis russo Medvedev.

In risposta al Cio, Putin ha deciso di oscurare la trasmissione delle immagini delle gare olimpiche di Parigi. I comitati olimpici della Germania e della Polonia hanno recentemente dichiarato che si deve assolutamente evitare che la Russia e la Bielorussia utilizzino la partecipazione dei loro atleti ai Giochi olimpici per favorire la propaganda di guerra, qualora dovesse accadere l’Ucraina ha reso noto che non esiterà a ritirarsi dalle olimpiadi di Parigi. Che cosa faranno i paesi dell’Ue, che tramite la Nato sostengono attivamente l’Ucraina nel conflitto bellico contro la Russia?

Sul fronte mediorientale la situazione si presenta ugualmente delicata, vista anche la forte tensione in corso tra Israele e Iran e il rischio concreto di una guerra al confine del Libano tra Israele ed Hezbollah. Come si comporteranno gli atleti di questi paesi in caso di medaglie? Faranno gesti eclatanti come il velocista Tommie Smith medaglia d’oro alle olimpiadi di Città del Messico nel 1968, quando dopo essere salito sul podio chinò la testa e alzò il pugno al cielo, mentre saliva la bandiera a stelle e strisce e suonava l’inno americano, per denunciare la discriminazione razziale dei neri d’America?

Le forti tensioni che incombono sulle olimpiadi di Parigi, hanno spinto Emmanuel Macron a chiedere al leader cinese Xi Jinping, in visita in Francia a maggio, di farsi garante della tregua olimpica. Tra i principali sponsor delle olimpiadi vi è anche il colosso cinese Alibabà. Si limiterà a laute elargizioni o farà pesare sulle singole federazioni internazionali la portata finanziaria delle sue sponsorizzazioni? Il leader francese Macron aveva addirittura avanzato la richiesta di una sospensione temporanea del conflitto russo-ucraino in nome della pax olimpica, ma è rimasto inascoltato.

Insomma, da occasione per dimostrare al mondo intero la propria potenza e la capacità di organizzare la più complessa delle manifestazioni sportive internazionali (il primo fu Hitler a sfruttare l’occasione delle olimpiadi del ‘36 per dimostrare la potenza del regime nazista), le olimpiadi di Parigi, la cui inaugurazione doveva avvenire lungo le rive della Senna in presenza di 300 mila spettatori, per mostrare la grandeur francese in mondovisione, rischiano di diventare il catino dei conflitti geopolitici in corso in varie parti del mondo. Senza trascurare un altro aspetto importante, come la cybersicurezza, soprattutto dopo il «buco» informatico di Microsoft, che la settimana scorsa ha mandato in tilt ospedali, banche, trasporti di tutto il mondo.

Durante l’ ultima edizione olimpica a Tokyo, sono stati registrati 450 milioni di cyberattacchi. Gli organizzatori dei Giochi olimpici di Parigi, viste le tensioni internazionali in corso, si attendono un numero di attacchi otto volte superiore.

La geopolitica e la politica dello sport vanno di pari passo, in particolar modo dall’inizio del nuovo millennio, infatti, non è un caso che il Cio occupi da circa un decennio un seggio permanente all’Onu come osservatore. Nel 1994, dopo gli accordi di Oslo, alla Palestina fu assegnato un seggio all’Onu e nel 1996 gli atleti palestinesi presero parte alle olimpiadi di Atlanta, dal 2012 il Comitato olimpico palestinese fa parte del Cio. Parallelamente al riconoscimento del Kossovo, il Comitato olimpico di questa regione occupò subito dopo un posto al Cio, stesso esito ebbe Taiwan. Nel 2016, una settimana dopo la fine delle olimpiadi invernali di Sochi, la Russia occupò la Crimea, e una settimana dopo la fine delle olimpiadi invernali di Pechino, nel febbraio del 2022, Vladimir Putin ordinò l’invasione dell’Ucraina.

Il peso economico insostenibile per organizzare le olimpiadi ha spinto il Cio a cambiare strategia. Per la prima volta nella storia, nel 2017 in un’unica seduta sono state assegnate le olimpiadi a Parigi per il 2024 e a Los Angeles per il 2028, altre città si erano ritirate dalla corsa per i costi impossibili da sostenere. Le olimpiadi, però quelle invernali, tra sei anni, nel 2030, torneranno in Francia.

Le ultime cinque edizioni olimpiche, sia estive che invernali, hanno superato ognuna i 10 miliardi di dollari. Le olimpiadi di Pechino del 2008 hanno comportato una spesa totale di 45 miliardi di dollari, quelle invernali di Sochi del 2014 addirittura 50 miliardi e quelle invernali di Pechino del 2022 hanno avuto un costo di 40 miliardi di dollari. A partire dalle olimpiadi di Roma del 1960 fino a quelle di Rio del 2016, il budget è aumentato del 156%. Il costo delle olimpiadi di Parigi si aggira sui 10 miliardi di euro, una cifra che peserà sulle spalle dei lavoratori francesi nei prossimi anni. Il costo delle olimpiadi di Montreal nel ‘76 furono smaltite in venti anni di tasse dalla popolazione canadese.

Consapevole dei costi insostenibili, soprattutto dopo le olimpiadi di Atene del 2004, che portarono al default della Grecia, il Cio ha deciso che le scelte future cadranno solo su città in grado di sostenere economicamente i costi e sul minor impatto ambientale, visto il grande spreco di impianti faraonici che restano inutilizzati dopo ogni edizione olimpica. Al di là del nuovo orientamento green del Cio, la geopolitica dello sport prevale sulle dichiarazioni di principi.

Le olimpiadi rappresentano solo l’avanspettacolo dei giochi di potere internazionali, infatti lo sport da tempo è diventato per alcuni Paesi il terreno di scontro per affermare il proprio prestigio sullo scacchiere internazionale. Ma ora godiamoci le imprese olimpiche degli atleti.