La Corte Suprema della Florida ha confermato il divieto di interrompere una gravidanza dopo le sei settimane, avallando la legge votata nel 2023 dal Parlamento locale, firmata dal governatore Ron De Santis. Sono previste deroghe solo nei casi di incesto e stupro, e poco importa se nelle prime sei settimane molte donne non sanno neanche di essere incinte: la legge entrerà in vigore il 1 maggio.

LA CORTE SUPREMA statale, in seguito alle nomine decise negli ultimi anni da DeSantis, ha un orientamento conservatore, ma ha comunque concesso uno spiraglio: la prossima parola spetterà agli elettori. In una sentenza parallela, la Corte ha dichiarato infatti che a novembre nelle schede elettorali dovrà comparire anche un referendum sull’inserimento nella Costituzione statale di un emendamento che tuteli il diritto all’aborto. La decisione non è stata accolta favorevolmente dai vescovi e dalle associazioni religiose e antiabortiste, che vorrebbero una cancellazione definitiva di questo diritto. Per le associazione che invece si battono per mantenerlo, questo è un respiro di sollievo. Fino a novembre la misura eliminerà quasi tutto l’accesso alla procedura nel sud degli Stati uniti, dove la possibilità che la Florida concedeva di abortire fino a 15 settimane aveva reso lo stato un rifugio per chi aveva bisogno di accedere alla procedura in un’area dove la maggior parte degli stati ha de facto eliminato la possibilità di interrompere una gravidanza.

In Florida i referendum, per essere approvati, hanno bisogno di raggiungere l’approvazione di almeno il 60% dei votanti.
Fino a novembre e anche dopo, se il referendum non dovesse passare, la Florida diventa uno degli stati con la legge più restrittiva in materia di aborto, tema che resta un terreno di battaglia cruciale nella corsa alle presidenza. La presenza dell’emendamento sulle schede elettorali fa della Florida il fulcro dello scontro sull’aborto, in quello che è storicamente uno swing state, di importanza fondamentale, e dove Donald Trump ha la residenza.

PER LA CAMPAGNA elettorale di Joe Biden questa decisione dell’Alta Corte statale apre a maggiori possibilità che i democratici a novembre possano prevalere, e il partito si prepara a una mobilitazione generale, soprattutto delle elettrici, proprio sul tema del diritto all’aborto.

Durante una conferenza stampa Biden ha criticato la decisione della Corte Suprema della Florida:«Mette a rischio la salute e la vita di milioni di donne», oltre a strappare loro la «libertà» di decidere. Il presidente ha ribadito l’impegno della sua amministrazione a «sostenere il diritto di scelta delle donne», chiedendo al Congresso di agire per «ripristinare» le tutele federali previste dalla sentenza Roe v. Wade, che garantiva il diritto all’aborto in tutto il Paese prima di essere abrogata dalla Corte Suprema federale.