Maestro delle mie brame di Daniele Archibugi (Fazi, pp. 235, euro 18) comincia come una specie di thriller: un uomo sparisce, e i suoi amici, colleghi di lavoro, vicini di quartiere, si mettono alla ricerca, esplorano il territorio, coinvolgono i media e la polizia (che aiutano e intralciano a modo loro), ricevono indizi e voci plausibili e stravaganti… Ma è un’altra cosa, e la spia è nella voce narrante troppo partecipe, troppo coinvolta, per non essere essa stessa parte dell’enigma. È IL 1987. La persona cercata, e mai più trovata, è Federico Caffè, un economista illustre, uno degli uomini migliori...