Le grandi manovre continuano nei corridoi del potere, a Bruxelles e negli Stati membri, per trovare la formula magica che metterà tutti d’accordo sui nomi per le grandi cariche dell’Unione europea. A cominciare da quello del futuro presidente della Commissione – che otterrà il voto a doppia maggioranza (assoluta al Parlamento europeo, 376 voti come minimo; qualificata al Consiglio, 16 su 28, che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell’Unione). Il prossimo appuntamento cruciale è il Consiglio europeo del 20 e 21 giugno, ma i tempi potrebbero essere più lunghi, anche se il nuovo Parlamento europeo si riunisce il 2...