Contro le impronte digitali ai dirigenti scolastici i sindacati hanno già raccolto 200 mila firme tra email e lettere. Puntano ad arrivare a 500 mila e chiedono il ritiro del provvedimento dal «decreto concretezza». «Stiamo impacchettando le impronte e le consegneremo per censire quanti presidi ci sono: probabilmente la ministra della P.A. Giulia Bongiorno neppure lo sa» sostiene Maddalena Gissi (Cisl Scuola). Francesco Sinopoli (Flc Cgil) chiede la «totale esclusione dall’obbligo di verifica biometrica dell’identità». «Sono misure inapplicabili che la scuola non merita» ha aggiunto Pino Turi (Uil Scuola). I sindacati stanno pensando anche a un presidio davanti al Senato...