È diventato un caso il crollo del solaio del Virgilio, la scuola che sorge in via Giulia a Roma. Segnalato da un vicino ieri mattina, il crollo non ha coinvolto studenti né docenti. Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Presidi Lazio, sostiene che da anni i responsabili dell’istituto avevano chiesto alla provincia e alla città metropolitana di intervenire, senza ricevere risposta. Secondo il Miur per la città metropolitana l’edificio risalente al Cinquecento non era prioritario: su 57 interventi il Virgilio era piazzato al 52esimo posto. In compenso sono stati stanziati 42 mila euro per le scale anti-incendio. Gli ultimi controlli sulla stabilità delle scuole cittadine risalgono a prima degli anni Settanta.

La delegata all’edilizia scolastica Maria Teresa Zotta (M5S) si è giustificata attaccando il governo per i 300 milioni tagliati alla città metropolitana: “hanno indebolito la programmazione”. Zotta ha anche segnalato “la tempestività degli interventi dei nostri uffici sempre celeri ed attenti”. Forse non ha capito l’ironia involontaria della parola “tempestività”.

Il crollo è diventato un’altra occasione per far volare gli stracci tra il Pd – a capo di un governo che ha tagliato le risorse alla città metropolitana – e i Cinque Stelle a capo di una città in evidenti difficoltà. “I soldi erano stanziati, ma a quanto pare non hanno fatto richiesta. I cinque stelle sono degli incapaci” replica a muso duro Simona Malpezzi, responsabile Scuola del Pd. A ciascuno andrebbe attribuita una responsabilità: al governo che taglia i fondi a Roma, ai Cinque Stelle che non hanno ancora avviato un monitoraggio su tutte le scuole, senza aspettare segnalazioni e crolli, considerata anche la natura storica degli edifici.

La preside Carla Alfano ha attribuito il crollo all’“incuria” e ha confermato di avere presentato una richiesta di intervento alla città metropolitana, proprietaria del palazzo.

“La Città Metropolitana da la colpa alla Regione. La Regione al Miur. Noi siamo convinti che sia colpa di tutte le istituzioni – sostiene il collettivo studentesco auto-organizzato del Virgilio – La dirigenza due anni fa preferisce utilizzare i fondi destinati a mettere in sicurezza la nostra scuola per istallare 4 telecamere. La Città Metropolitana non si occupa della manutenzione degli istituti (4 scuole su 5 a Roma non sono legalmente agibili). La Regione pare abbia altre priorità. Il Miur aveva promesso miliardi di euro per l’edilizia scolastica nella Riforma della “buona scuola” ma ben poche scuole sono ancora state messe a norma”.

La ministra Fedeli ha assicurato di avere finanziato un fondo da 40 milioni per riparare i solai delle scuole e avere realizzato 6 mila ispezioni. Né gli uni, né le altre sono evidentemente arrivate nel centro di Roma. Dopo la mancata tragedia il Miur “sta lavorando” alla creazione di un Fondo contro l’“emergenza sui solai”.

Secondo il XV rapporto sull’edilizia scolastica di Cittadinanzattiva in Italia una scuola su quattro ha una manutenzione inadeguata e solo il 3% è in ottimo stato. Un quarto di aule, bagni, palestre e corridoi presenta distacchi di intonaco; segni di fatiscienza, come muffe ed infiltrazioni, sono stati riscontrati

Nonostante gli impegni sbandierati negli ultimi anni sull’edilizia – ieri la ministra Fedeli ha ribadito i governi renziani avrebbero investito 9 miliardi di euro – ad oggi una scuola su quattro (23%) presenta uno stato di manutenzione del tutto inadeguato e solo il 3% è in ottimo stato. I dati del rapporto di Cittadinanzattiva sono impietosi e rispecchiano la realtà emersa dal crollo dal Virgilio di Roma. L’87% dei Responsabili del Servizio di Protezione e Prevenzione o dei Dirigenti ha chiesto interventi manutentivi all’ente proprietario, ma ben in un caso su cinque non è stato effettuato alcun intervento. Nel 14% è stato effettuato con molto ritardo, nel 43% con qualche ritardo e solo nel 22% dei casi tempestivamente.Una scuola su quattro ha chiesto interventi di tipo strutturale che nel 74% non sono stati mai effettuati dall’Ente locale. Nel 21% dei casi, l’Ente è intervenuto con molto ritardo, nel 5% con qualche ritardo e in nessun caso tempestivamente.

Solo nello scorso anno scolastico sono stati registrati 44 episodi di crolli, con 6 feriti tra gli studenti ed il personale, oltre che danni alle cose e alle strutture. Negli ultimi quattro anni sono stati 156 i crolli con 24 feriti.

Cittadinanzaattiva parla di uno “sforzo titanico da fare “nel “prossimo decennio” per invertire una situazione di abbandono che dura da un quaranta anni.