Come un uragano. La protesta giovanile che ha tenuto la piazza di Mosca per tutta l’estate si è trasferita domenica nelle urne dove si eleggevano i consiglieri della Duma cittadina. Ventuno dei 45 seggi su base uninominale sono stati conquistati dall’opposizione spazzando via in molti quartieri della capitale Russia unita, il partito di Putin, e i suoi più stretti alleati. Il successo è avvenuto anche grazie a una desistenza non scritta, ma rispettata scrupolosamente tra i comunisti, i socialdemocratici di Russia giusta e i liberali di Navalny, decisa solo pochi giorni prima del voto. E mancando, perché esclusi dalla commissione...