Arrivando a La Havana dall’aeroporto José Martí, insieme all’odore dell’aria umida, alle palme che annunciano il tropicale, alla sete dovuta al volo aereo, il visitatore accorto non mancherà di notare un grande manifesto, sorta di monito per il forestiero, che ricorda dove ci si trova. Nell’isola paradiso, che Colombo definì nel suo Giornale di bordo «la terra più bella che occhio umano abbia mai visto» certamente, e, nel paese della rivoluzione. Rivoluzione viva o morta? Su questo lo straniero avrà le sue idee più o meno chiare ma il manifesto ricorda a chiare lettere una cosa ben nota e sperimentata...