Nelle ultime scene di Liberté la regia teatrale che Albert Serra aveva realizzato due anni fa alla Volskbuhne di Berlino, Helmut Berger usciva finalmente dalla carrozza del duca di Walchen, dove era rimasto chiuso per quasi l’intero spettacolo, appoggiato al suo bastone, corpo incerto e magnifico che in quella «esplorazione carnale dell’idea di Europa» come Serra definisce la sua ossessione per il libertinismo,si affiancava alle altre icone del regista,Casanova e Luigi XIV, segni di un tempo e di una storia cercata negli umori e nelle pieghe della fisicità a cui ha dedicato i precedenti film. Il cinema era già una...