L’inopinato riaffacciarsi in questi giorni dell’energia nucleare -stando alle notizie che sono arrivate dal vertice europeo di Bruxelles, e alle successive dichiarazioni di apprezzamento del ministro Giorgetti, (e non solo) – dimostrano l’urgenza di moltiplicare la vigilanza su come i governi europei, il nostro compreso, stanno affrontando la transizione ecologica. In questo quadro riteniamo assai utile  per tutti che si sia costituito un Osservatorio per la Transizione ecologica – Pnrr (promosso dalle associazioni Laudato Sì, un’alleanza per il Clima, la cura della Terra, la Giustizia sociale; il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale e Nostra, cui si è aggiunta la task Force Natura e Lavoro) con l’impegno di analizzare, integrare, se è il caso criticare,  i  progetti nazionali di riconversione e resilienza via via varati dalla cabina di regia creata dal governo. Una esperienza preziosa anche come esempio di partecipazione – a livello istituzionale e sociale – ai fini della definizione dei processi innovativi che, sia sul territorio che nell’ambito della politica industriale, vanno innescati.

Contro il  riaffacciarsi provocatorio del nucleare come soluzione ecologica alla crisi climatica, le organizzazioni promotrici dell’Osservatorio hanno preso posizione con un documento che hanno invitato a firmare su Change.org.

L’improvvisa sterzata di Ursula von der Leyden e Draghi sul gas desta preoccupazione perché rende esplicito quanto non è ancora stato reso pubblico ma si sa che si sta trattando: un accordo fra Francia e Germania, affinché l’EU sdogani la produzione di energia nucleare per la Francia e di gas per la Germania (e dunque anche per altri paesi come l’Italia) nonostante da più parti, ed in particolare a Civitavecchia, stia crescendo la convinzione della validità di proposte alternative, e il consenso sociale in merito a progetti di eolico marino (vedi reportage del TG del Lazio a questo link).

Proprio venerdì a Bruxelles, sia Ursula Von der Leyen che Draghi hanno infatti aperto al nucleare e al gas nella transizione energetica (come una “inevitabile necessità per arrivare ad emissioni zero”). E Giorgetti ha immediatamente annunciato una proposta della Lega in Parlamento per un ritorno dell’atomo. Nello stesso tempo a Civitavecchia si  teneva il convegno pubblico partecipatissimo in cui è stata messa una pietra tombale sul turbogas nella cittadina laziale, dopo una riuscitissima teleconferenza a carattere nazionale promossa da Laudato Sì sul progetto alternativo a energie rinnovabili e stoccaggi.  Intanto hanno nuovamente manifestato i FFF e per il 29 Ottobre sono annunciate manifestazioni in diverse città e atenei.

La partita è molto aperta, anche in vista dell’ormai prossima Cop 26 (il vertice EU sul clima che si terrà a Glasgow), ma dobbiamo sapere che la posta è altissima e l’apertura al gas e al nucleare costituisce una insidia letale per la svolta di ecologia integrale.