I Una dettagliata indagine del consorzio di giornalismo investigativo Pro Publica ha rivelato che nel 2019 il giudice Clarence Thomas ha partecipato con la moglie ad una lussuosa crociera in Indonesia. I nove giorni di isole, sole e snorkeling, con collegamento in aereo privato allo yacht, sono stati offerti dal miliardario ed attivista conservatore di Dallas, Harlan Crow.

Thomas è solo il secondo afroamericano a sedere alla Corte costituzionale americana e l’esponente più ultra conservatore su di un tribunale pur blindato da togati di estrema destra. La sua carriera era iniziata 33 anni fa, fra le polemiche legate alle accuse di molestie sessuali da parte di una giurista e collaboratrice, Anita Hill. Fra i voti decisivi alla sua conferma vi fu allora quello del senatore Joseph Biden e Thomas si affiancò ad Antonin Scalia sull’ala di estrema destra della Corte suprema.

CROW, MAGNATE dell’immobiliare e autoproclamato «anti marxista», è invece un cosiddetto megadonor, un grande benefattore del partito repubblicano e limitrofi movimenti conservatori, quella classe di oligarchi americani, cioè, alle cui vedute molto reazionarie corrispondono tasche assai profonde e l’inamovibile convinzione che la Corte suprema sia destinata a ricoprire un ruolo sempre più importante nell’involuzione politica del paese.
Di qui l’apparente investimento pluriennale (e plurimilionario) nello stile di vita del togato Thomas. La crociera indonesiana non è infatti stata un caso isolato: dall’indagine Pro Publica emerge che, per oltre due decenni, viaggi omaggio in jet privati e vacanze esotiche per Thomas e consorte si sono alternate a permanenze a Camp Topridge, il resort ultra esclusivo di Crow nelle foreste dei monti Adirondacks di New York, con flottiglia di imbarcazioni per pesca nel lago e chef privati a disposizione.

E DIRE CHE THOMAS in un documentario sulla sua vita (finanziato da Crow, ça va sans dire) si proclama un uomo dai gusti semplici. «Preferisco luoghi umili. Amo le roulotte ed i parcheggi di WalMart più dei grand hotel…» afferma nel film il probo togato. Nel foyer della opulenta tenuta di Crow però è appeso un grande quadro che ritrae Thomas e Crow che fumano sigari in giardino con altri potentati della destra. Vicino a Thomas ad esempio è seduto Leonard Leo – fondatore della Federalist Society, una sorta di massoneria di giuristi conservatori che ha ricoperto un ruolo centrale nella blindatura ideologica della corte.

LA CONQUISTA del massimo tribunale è iniziata con il boicottaggio repubblicano di una nomina che spettava ad Obama, proprio per sostituire Scalia morto nel 2016. Trump ha successivamente potuto invece selezionare ben tre nominativi dalla lista compilata dalla Federalist Society che “certifica” candidati di comprovata fede conservatrice. I sei giudici che compongono l’attuale super maggioranza della corte – quella che ha abrogato il diritto all’aborto – appartengono tutti a quella associazione. E tutti, come Thomas, esprimono una dottrina originalista che promuove la lettura della carta costituzionale come verbo immutabile dei padri fondatori. L’integralismo giudiziario è impeto giuridico per l’epocale regressione su diritti, discriminazione e uguaglianza di cui è fautrice la corte, e gli stati rossi controllati dai repubblicani. In questa concezione, ad esempio, l’aborto non è diritto protetto poiché i costituenti non ne fecero menzione, nel 1789.

SONO LE STESSE IDEE, coincidentalmente, care al munifico mecenate che per anni ha pagato il conto di regali (del complessivo valore di molti milioni di dollari), nessuno dei quali è stato dichiarato dal giudice che si è difeso dicendo che «non gli risultava fosse tenuto a farlo».
Thomas ha definito la generosità di Crow una espressione di sincero affetto e, anche se rotondamente biasimato, non è chiaro se averla accettata costituisca un reato. Mentre parlamentari, politici e altri magistrati sono tenuti a rispettare un regolamento più esplicito in materia, i togati, in carica a vita, sono lasciati ad una vaga noblesse oblige in fatto di etica e deontologia.

In fatto di influenza, corruzione e venalità, insomma, la destra moralizzatrice ed “originalista” non si è rivelata poi originalissima. Nel caso di Thomas le trasgressioni si estendono tra l’altro anche alla moglie, Ginni Thomas, avvocata assunta nell’amministrazione Bush, componente del think tank reaganiano Heritage Foundation e di recente militante Maga, promotrice del complotto delle «elezioni rubate» che ha portato al tentato golpe del 6 gennaio. Nel 2011 Crow donò 500.000 dollari al Tea Party quando Ginni era stipendiata da quell’associazione.

GIOVEDÌ scorso un secondo articolo ha rivelato che, nel 2014, una società controllata da Crow ha acquistato da Thomas la casa di Savannah (Georgia) in cui risiede tuttora la madre novantaquattrenne del giudice. Crow ha giustificato l’operazione come il primo passo per preservare l’abitazione di Thomas e tramandarla ai posteri in forma di museo. Stavolta potrebbe però essere più arduo sottrarsi ad eventuali conseguenze, visto che in fatto di transazioni monetarie il regolamento è più specifico e severo rispetto ai «regali».

TUTTO MENTRE la Corte suprema si appresta ad opinare sul caso della pillola abortiva unilateralmente messa fuori legge da un giudice conservatore del Texas. Il voto di Thomas potrebbe nuovamente contribuire ad una sentenza proibizionista, contraria alla posizione della Casa bianca e opposta a quella di una netta maggioranza del paese. Perfettamente in linea però con le idee di Crow, confermando il valore del suo investimento nel giudice Thomas.