La Sea Watch degli anni Ottanta. L’antenata delle navi di salvataggio dei profughi guidate da volontari. Esattamente quindici anni fa il comandante tedesco della Cap Anamur, responsabile della vita dei 37 naufraghi imbarcati, decise di forzare l’entrata nelle acque territoriali italiane. Proprio come la capitana Carola Rackete. Dopo lo sbarco venne arrestato, processato e infine condannato per «favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina» insieme al primo ufficiale e al presidente della Ong. Cinque anni dopo, tuttavia, furono tutti assolti. Un fatto di cronaca speculare semi dimenticato in Italia. In Germania, al contrario, rimane tra le storie incise nella stele di ringraziamento a...