In occasione della «Giornata mondiale della biodiversità» Legambiente ha pubblicato il nuovo report «Biodiversità a rischio 2024». Le notizie non sono buone, soprattutto per lo stato di salute di avifauna e anfibi.

Le minacce arrivano dai cambiamenti climatici, dall’inquinamento, dalle catture non volontarie e da una serie di attività più o meno sciagurate.

Il Fratino è uno dei simboli: la sua presenza nelle spiagge italiane è calata del 50% negli ultimi dieci anni e ormai è a rischio estinzione
(ce ne sono circa 600 coppie). Sono in sofferenza anche le berte e il gabbiano corso.

Sono sotto osservazione anche gli anfibi, la classe di vertebrati più a rischio a livello mondiale. Secondo il report, in Italia quelli più a rischio sono la salamandra di Aurora, il geotritone del Monte Albo e quello del Sarrabus (Sardegna) e la raganella sarda. Con l’aria che tira, nonostante l’appello di Legambiente, è difficile che l’Europa si adoperi per frenare la perdita di biodiversità.