Il palcoscenico della 60/a Biennale d’arte sarà un luogo di sicuro spaesamento: così lo ha immaginato il suo curatore brasiliano Adriano Pedrosa (dirige il Museu de Arte de São Paulo) facendo riferimento a un’estraneità che ci accompagna dappertutto (Foreigners Everywhere, sia per radici divenute sabbie mobili, sia per appartenenze sessuali che infrangono gli stereotipi, sia per i mondi indigeni seppelliti dalle varie colonizzazioni e dalla loro onda lunga nella Storia – un murales del collettivo brasiliano Mahku accoglierà i visitatori al padiglione Centrale dei Giardini mentre alle Corderie, ad alzare il «sipario», ci saranno i Maori). Adriano Pedrosa, foto Daniel...