Nuova puntata delle telenovela del centrosinistra lucano. Dopo il fortissimo pressing del Pd, Angelo Chiorazzo ha deciso di sostenere il candidato ufficiale Piero Marrese, e schiererà la sua lista civica Basilicata casa comune in coalizione con i giallorossi.

Sabato scorso, poche ore dopo il ritiro dell’oculista Domenico Lacerenza, e appena prima della designazione di Marrese da parte di Pd, 5 stelle, rossoverdi e +Europa, Chiorazzo aveva dichiarato di voler fare una corsa solitaria, come Soru in Sardegna. Da domenica fino a ieri Marrese ha lavorato in modo indefesso al recupero di Chiorazzo, che il Pd aveva designato come suo candidato a novembre 2023, salvo poi decidere di cambiare cavallo per inseguire l’alleanza col M5S. Si tratta di una condizione necessaria, ma forse non sufficiente, per poter contendere la regione all’uscente Vito Bardi di Forza Italia, che ha ottenuto – dopo vari tira e molla- anche il sostegno dei centristi di Azione.

«Con senso di grande responsabilità, tutti insieme abbiamo deciso che non bisognava essere egoisti, ma che era necessario dare a tutti i lucani la possibilità di voltare pagina e dare alla Basilicata un governo diverso da quello del centrodestra, che è stato il peggiore della storia», ha detto Chiorazzo, durante una conferenza stampa ieri a Potenza a cui ha partecipato anche Marrese.

Il re delle coop bianche e fondatore di Auxilium ha così risposto all’appello recapitatogli, sempre ieri, dai leader di tutte le forze del centrosinistra lucano, a partire dal segretario Pd Giovanni Lettieri e dal coordinatore dei 5 stelle Arnaldo Lomuti. La richiesta era di «intrecciare valori e programmi per unire storie politiche, civiche e sociali che sono la rappresentazione della migliore Basilicata». Il tutto nella «consapevolezza che i cittadini lucani meritino una alternativa programmatica seria e credibile per la Basilicata».

Il pressing su Chiorazzo aveva coinvolto anche Roberto Speranza, il suo primo sponsor nel Pd. In un appello firmato insieme a Enzo Amendola (deputato eletto in Basilicata) e ad altre personalità come l’ex governatore Vito De Filippo, veniva chiesto a Chiorazzo «un ulteriore passo per favorire l’unità del centrosinistra aderendo alla coalizione guidata da Marrese e portare quel decisivo contributo necessario a vincere le elezioni».

Nell’appello si ricordava che «la candidatura di Chiorazzo aveva e ha tutte le caratteristiche per essere vincente». E lo si dispensava dalle responsabilità per il caos delle ultime settimane. Il re delle coop bianche, molto stimato in Vaticano, alcuni giorni fa aveva fatto un passo indietro, decidendo di sostenere Lacerenza. Poi, una volta chiusa la parentesi dell’oculista, aveva rilanciato la propria candidatura. Ora il secondo passo indietro.

«C’è stato un atto di generosità da parte di Chiorazzo, divisi non avremmo avuto chance di vittoria», spiega il segretario dem Lettieri che «ostinatamente» non si è arreso in questi giorni. «I nostri programmi sono sovrapponibili, c’è una visione comune su sanità e no all’autonomia differenziata. Le inconprensioni sono alle spalle, ora il nostro compito è convincere i cittadini: se passasse l’autonomia di Calderoli, per la nostra regione sarebbe un colpo mortale su sanità, istruzione e trasporti».