Nel suo editoriale di domenica, Ilvo Diamanti, che è uno dei più acuti interpreti degli umori degli italiani, ha argomentato che il non voto non è peccato. È segno di disaffezione, consueto in tutte le democrazie avanzate. Sennonché, come hanno mostrato i risultati del primo turno delle amministrative, il non voto non sarà peccato, ma può fare molto male. Se è segno di disaffezione legittimo, testimonia pur sempre una grave condizione di malessere dei regimi democratici. Quello degli astensionisti è un non voto (o una forma di voto) che va scomposto. C’è l’astensionismo strutturale, di coloro che sono estranei alla...