“Una visione condivisa di saperi e di filosofie”, introduce così Cosmic Garden Paola Ugolini, curatrice insieme a Maria Alicata dell’evento collaterale della Biennale arte numero 60 (con il supporto di Dior). Un lavoro collettivo per celebrare i due artisti indiani Madhvi Parekh e Manu Parekh e la cultura dell’art craft. In collaborazione con le donne della Chanakya School of Craft di Mumbai e della sua direttrice artistica Karishma Swali, la mostra  si snoda in un itinerario che riscopre le radici di antiche tecniche del ricamo e della pittura,  dando vita a una nuova lingua comune. Le voci di oggi si mescolano a quelle di ieri preservando la memoria di una tradizione culturale tramandata di generazione in generazione. Un tempo, l’abilità di quel tessere speciale era una sapienza per soli uomini (di padre in figlio). Ora grazie al lavoro della scuola – che ha compiuto 40 anni e ha aperto una sede anche a Bologna – molte donne possono emanciparsi economicamente dalle loro famiglie e percorrere in autonomia la loro vita. “Il linguaggio del craft è infinito, ci sono sempre modi nuovi per trovare espressioni più contemporanee, ma è necessario impegnarsi per trasmettere la conoscenza e la nostra Fondazione procede proprio in questa direzione. Negli atelier si lavora con i maestri per imparare ogni giorno non solo un linguaggio  ma per condividere una spiritualità tipicamente indiana” dice Karishma Swali.