No ai nuovi alberghi. È l’ultima mossa annunciata dalla giunta della sindaca di Amsterdam, Femke Halsema (57 anni, in carica dal 2018). «Vogliamo rendere e mantenere la città vivibile per residenti e visitatori. Ciò significa: niente overtourism (il superamento della capacità fisica o ecologica di accoglienza), niente nuovi hotel e non più di 20 milioni di pernottamenti di turisti l’anno», ha fatto sapere il Comune mercoledì.

SI TRATTA DI REGOLE già previste dal piano Turismo in Equilibrio dell’estate 2021, frutto di proposte elaborate dalla giunta Halsema assieme ai promotori di una petizione firmata da 30.000 residenti per cercare di frenare l’overtourism, ma che consentivano tutta una serie di scappatoie. In una città che conta circa 800.000 abitanti, quell’ordinanza già prevedeva un massimo di 20 milioni di pernottamenti turistici all’anno, con 12-18 milioni come «valori di riferimento». Un tetto però superabile col via libera del Comune stesso.

SE NELL’ERA PRE-COVID Amsterdam contava oltre 22 milioni di pernottamenti, secondo il consigliere Sofyan Mbarki (Affari Economici) nel 2023 quelli negli alberghi (esclusi B&B, crociere e affitti turistici) ammontavano a 20 milioni e 665mila. Quando si superano i 18 milioni il Comune ha l’obbligo di intervenire. Non è ancora realtà nemmeno lo stop agli hotel: negli ultimi anni quasi tutte le nuove richieste sono state respinte, ma tre le hanno comunque autorizzate e attualmente sono in costruzione 26 nuovi alberghi (la maggior parte a Noord, due a Nieuw-West e uno vicino alla Johan Cruijff Arena). Tanto che il consigliere agli Affari Economici Mbarki vuole eliminare le eccezioni e adottare uno stop completo. Quelli attualmente previsti dovrebbero effettivamente essere gli ultimi. Perché se nel 2022 Amsterdam contava 541 hotel che offrivano 40.000 camere, con l’aggiunta di queste 26 nuove strutture la città dovrebbe aver raggiunto il tetto massimo fissato dal Comune. Da allora in avanti un nuovo albergo potrà essere costruito solo a tre condizioni: se ne chiude uno vecchio, se il nuovo sarà migliore in termini di sostenibilità, se non porta all’aumento dei posti letto disponibili. La giunta comunale li preferisce fuori dal centro e almeno a quattro stelle.

L’AMMINISTRAZIONE Halsema sta cercando di affrontare da tempo il problema. Ancora nell’estate del 2021 aveva lanciato la campagna Stay Away (stai lontano) nella quale chiedeva espressamente ai «visitatori turbolenti» o a quelli in arrivo ad Amsterdam a caccia di sesso e sballo (alcol o droghe non fa differenza) di «restare a casa», invitando viceversa i turisti a frequentare luoghi di cultura (a partire dai musei) e ristoranti.

Sempre allora aveva poi annunciato dure restrizioni agli affitti turistici a breve termine (come Airbnb), l’aumento della tassa di soggiorno (in media 22 euro: la più cara d’Europa e la quarta più alta al mondo), nonché la fine del distretto a luci rosse.

Su quest’ultimo punto abbiamo già raccontato della decisione della giunta Halsema di chiuderlo a favore di un maxi bordello privato da far costruire nell’area sud della città. Nel frattempo nel Red Light è già stato ridotto l’orario di apertura delle vetrine del sesso e nel 2019 è stato annunciato lo stop ai tour nel quartiere a luci rosse, per non dare l’idea che le prostitute siano ufficialmente un’attrazione turistica.

C’È POI IL CONSUMO di sostanze psicoattive, sul quale la sindaca Halsema ha dichiarato ieri in un’intervista che «l’unico modo per combattere il traffico di droga e le sue conseguenze sull’economia e la sicurezza» di Amsterdam «è la vendita della cocaina e dell’ecstasy nelle farmacie o attraverso un canale medico-sanitario».

Ancora in merito all’overtourism, il consigliere alle Finanze Hester van Buren vuole dimezzare entro il 2028 il numero di crociere fluviali in città fino a un massimo di 1.150. Nell’estate 2023 la giunta comunale aveva già votato una proposta per chiudere completamente il terminal delle navi da crociera (dal 2024 i croceristi pagano all’arrivo 11 euro a persona, rispetto alla tariffa precedente di 8 euro). Allo studio della giunta c’è persino l’idea di introdurre un biglietto d’ingresso per tutti i visitatori giornalieri.