Ieri in consiglio comunale ad Amsterdam l’opposizione non è riuscita a sbarrare la strada a Femke Halsema, la prima donna sindaca della città. Il nuovo maxi bordello, progettato per superare l’attuale quartiere a luci rosse e ritenuto “il più grande d’Europa”, ha ottenuto la benedizione del consiglio comunale.

La mozione presentata da Daan Wijnants del partito di opposizione VVD, che chiedeva non realizzare il nuovo centro erotico all’Europaboulevard (area sud della capitale dei Paesi Bassi) è stata respinta: alla fine anche la formazione politica della coalizione di governo più dubbiosa, ovvero quella dei democratici del D66, ha deciso di sostenere ugualmente la scelta della sede e votare compatta con la propria maggioranza formata da PvdA e GroenLinks.

I partiti di opposizione CDA e Lijst Ahmadi-Veldhuyzen hanno poi provato a chiedere all’amministrazione comunale di esplorare la possibilità di spalmare le attuali circa 300 vetrine del quartiere a luci rosse in vari luoghi della città. Prendendo la parola, la sindaca Halsema ha chiarito che il consiglio comunale era chiamato solo ad approvare o meno la scelta della sede per il nuovo maxi bordello, aggiungendo che le vetrine in varie zone della città avrebbero alimentato la contrarietà dei residenti.

La maggioranza si è così nuovamente compattata bocciando anche quest’altra mozione dell’opposizione. Nessun chiarimento è stato invece dato ai dubbi espressi dal VVD sui costi dell’operazione a carico del Comune (ipotizzando 40 milioni di euro di investimento) e sul rischio finanziario per Amsterdam nel portarla avanti. Su questo si farà chiarezza “laddove possibile” a tempo debito ha risposto la prima cittadina, non considerandolo un problema attuale.

Nemmeno una parola anche sulla riconversione futura dell’attuale quartiere a luci rosse. L’unica mozione dell’opposizione approvata, peraltro all’unanimità, è stata quella del CDA che obbliga il Comune a non trasformare mai il nuovo centro erotico in un albergo. Non dovesse avere successo verrà riconvertito in alloggi.

Insomma, nonostante le lavoratrici del sesso non vogliano il nuovo centro erotico, gli abitanti del quartiere che lo ospiterà siano contrari ad un centro erotico nella loro zona, diversi partiti non credano che il maxi bordello terrà lontane le folle di turisti dall’attuale quartiere a luci rosse e un costo per la collettività di milioni di euro, le due nuovi torri del sesso potrebbero far parte del nuovo skyline di Amsterdam entro sette anni.