Pubblicato 9 mesi faEdizione del 27 agosto 2021
Al largo di Mahdia luccicano capolavori
FONDALI ABITATI / 12 . Non si trattava di una città sommersa, ma di un relitto e del suo carico. Aristocratici romani, adepti del gusto ellenistico, avevano commissionato mirabili opere d’arte greca. Le ricerche si rivelarono perigliose fin dal principio, a causa della profondità e delle correnti: il giacimento era in mare aperto a circa cinque km dal promontorio del Capo d’Africa. Il favoloso rinvenimento promosse la nascita dell’archeologia subacquea
Statuetta di bronzo dal relitto di Mahdia nella nuova sala del Museo del Bardo di Tunisi
FONDALI ABITATI / 12 . Non si trattava di una città sommersa, ma di un relitto e del suo carico. Aristocratici romani, adepti del gusto ellenistico, avevano commissionato mirabili opere d’arte greca. Le ricerche si rivelarono perigliose fin dal principio, a causa della profondità e delle correnti: il giacimento era in mare aperto a circa cinque km dal promontorio del Capo d’Africa. Il favoloso rinvenimento promosse la nascita dell’archeologia subacquea
Pubblicato 9 mesi faEdizione del 27 agosto 2021