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Gli alterni abissi della fantascienza

FONDALI ABITATI / FINE. Da «Ventimila leghe sotto i mari» all’odierna climate fiction, come la letteratura ha accompagnato lo scrutare del genere umano nelle profondità degli oceani. L’inquietudine per la crisi del pianeta a confronto con il fascino dei mondi sommersi e dell’incontro tra specie. «Il mare è tutto. Il suo respiro è puro e sano. È l’immenso deserto dove l’uomo non è mai solo, poiché sente fremere la vita accanto a sé», Jules Verne. «La metamorfosi imposta dall’acqua rende i corpi fluttuanti simili a pulsanti esplosioni di pensiero in una giungla neuronica», James G. Ballard
Gli alterni abissi della fantascienza
Un’immagine da «Il mostro della laguna nera» (Creature from the Black Lagoon) di Jack Arnold, 1954
FONDALI ABITATI / FINE. Da «Ventimila leghe sotto i mari» all’odierna climate fiction, come la letteratura ha accompagnato lo scrutare del genere umano nelle profondità degli oceani. L’inquietudine per la crisi del pianeta a confronto con il fascino dei mondi sommersi e dell’incontro tra specie. «Il mare è tutto. Il suo respiro è puro e sano. È l’immenso deserto dove l’uomo non è mai solo, poiché sente fremere la vita accanto a sé», Jules Verne. «La metamorfosi imposta dall’acqua rende i corpi fluttuanti simili a pulsanti esplosioni di pensiero in una giungla neuronica», James G. Ballard
Pubblicato 10 mesi faEdizione del 29 agosto 2021
Guido Caldiron
Pubblicato 10 mesi faEdizione del 29 agosto 2021
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