Pubblicato 10 mesi faEdizione del 29 agosto 2021
Gli alterni abissi della fantascienza
FONDALI ABITATI / FINE. Da «Ventimila leghe sotto i mari» all’odierna climate fiction, come la letteratura ha accompagnato lo scrutare del genere umano nelle profondità degli oceani. L’inquietudine per la crisi del pianeta a confronto con il fascino dei mondi sommersi e dell’incontro tra specie. «Il mare è tutto. Il suo respiro è puro e sano. È l’immenso deserto dove l’uomo non è mai solo, poiché sente fremere la vita accanto a sé», Jules Verne. «La metamorfosi imposta dall’acqua rende i corpi fluttuanti simili a pulsanti esplosioni di pensiero in una giungla neuronica», James G. Ballard
Un’immagine da «Il mostro della laguna nera» (Creature from the Black Lagoon) di Jack Arnold, 1954
FONDALI ABITATI / FINE. Da «Ventimila leghe sotto i mari» all’odierna climate fiction, come la letteratura ha accompagnato lo scrutare del genere umano nelle profondità degli oceani. L’inquietudine per la crisi del pianeta a confronto con il fascino dei mondi sommersi e dell’incontro tra specie. «Il mare è tutto. Il suo respiro è puro e sano. È l’immenso deserto dove l’uomo non è mai solo, poiché sente fremere la vita accanto a sé», Jules Verne. «La metamorfosi imposta dall’acqua rende i corpi fluttuanti simili a pulsanti esplosioni di pensiero in una giungla neuronica», James G. Ballard
Pubblicato 10 mesi faEdizione del 29 agosto 2021