In tanti e tante hanno attraversato nella giornata di domenica la sala romana che ha ospitato l’incontro promosso da Alleanza Verdi Sinistra in vista del voto di giugno 2024. «Oggi inizia il percorso che ci porta alle elezioni europee – ha spiegato Peppe De Cristofaro, senatore di Avs – Un percorso che prosegue il lavoro dopo il buon risultato delle politiche e le tante liste costruite in questi dodici mesi alle elezioni locali. Ora è necessario allargare, coinvolgere energie, persone e soggetti nuovi, realtà civiche, e tutti quelli che si riconoscono nella necessità di unire le forze dell’ambientalismo e della sinistra».

Attorno ai temi della giustizia sociale e ambientale e della pace, dunque l’unione sperimentata alle elezioni politiche tra Verdi e Sinistra italiana prova ad allargare ancora il perimetro. Con una differenza di prospettiva rispetto alle esperienze fatte nel passato prossimo, che così viene descritta da Nicola Fratoianni: «In questi anni abbiamo passato troppo tempo a pensare di rimettere insieme i cocci della sinistra – spiega il segretario di Si – Ma dobbiamo provare a reinventare piuttosto un altro modo di ripensare di pensare le relazioni tra generi, ridistribuire il carico della cura, che faccia giustizia sociale di fronte a una diseguaglianza in modo impressionante e indecente. Stiamo cercando di rendere praticabile un’alternativa, ed è significativo che non si sia parlato molto della destra al governo. Non perché non siamo preoccupati della pericolosità di questa brutta destra, ma perché siamo consapevoli che c’è bisogno di costruire un’altra idea di società che vogliamo».
«A questo paese son mancati luoghi di confronto dove le idee siano il motore del cambiamento – ha aggiunto il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli – Siamo a un bivio: da una parte ci sono coloro che vogliono un’Europa rivolta al passato e al sovranismo, che ostacolano le politiche sul clima; dall’altra ci siamo noi, che lottiamo per un’Europa solidale e rivolta al futuro. Il nostro obiettivo è creare una proposta politica che accoglie e che costruisce leadership plurali. Le elezioni europee sono l’arena di questa sfida».

Don Mattia Ferrari di Mediterranea ha sottolineato l’importanza dei salvataggi in mare da parte delle flotte civili di tutt’Europa e la necessità di difendere Spin Time, spazio socio-abitativo romano a rischio sgombero, dicendo che servono gesti come quelli fatti in mare e nella metropoli, di fraternità (e sorellanza). Ingrediente senza il quale «libertà ed uguaglianza rischiano di entrare in conflitto».Uno dei nodi riguarda la crisi dell’Europa per come l’abbiamo conosciuta oggi. Gianfranco Pagliarulo ha sostenuto che a rischio c’è l’idea stessa di Europa, con i suoi valori fondativi. «Riconoscere questa crisi è il primo passo verso la soluzione – ha detto Vula Tsetsi, segretaria generale del gruppo dei Verdi al parlamento europeo – È essenziale presentare proposte concrete per superarla. Questo momento richiede unità e un progetto comune che possa fare la differenza. E questa giornata può segnare l’inizio di una nuova dinamica per convincere la gente che abbiamo soluzioni praticabili per un futuro migliore».

C’era anche l’europarlamentare indipendente nel gruppo dei socialisti e democratici Massimiliano Smeriglio, che guarda con interesse a questo processo. «È stata una giornata ricca, plurale, piena di cose – è il suo bilancio – Abbiamo parlato della nostra idea di mondo possibile. Perché c’è un mondo di relazioni, competenze ed esperienze istituzionali, conflittuali, vertenziali: è il patrimonio giusto per partire in questa lunga corsa».