I corsi d’acqua di cinque grandi città italiane sono stati colorati di verde da attivisti aderenti a Extinction Rebellion. È successo a Roma, Venezia, Milano, Torino, Bologna. Questa volta hanno usato la fluorescina, sostanza salina tracciante totalmente innocua, che viene adoperata anche da geologi e speleologi. Il colorante dall’effetto scenico sicuro ma non inquinante è servito a «denunciare l’ennesimo fallimento politico della Cop28 e dei governi mondiali nel contrastare la crisi climatica e la sesta estinzione di massa». «Questa Cop è l’ultima di altre ventisette – spiegano – Ventisette anni di fallimenti in cui le emissioni non hanno fatto altro che crescere, e in cui non sono mai stati presi accordi vincolanti per ridurle. Non ne possiamo più di essere presi in giro dai nostri governi».

A Torino e a Milano, una casa di carta è comparsa nelle acque verdi del Po e dei Navigli e poi è affondata, a simboleggiare i disastri climatici ricorrenti. Lungo i Murazzi, nel capoluogo piemontese, circa 30 persone sono rimaste a parlare con i passanti, suonare e leggere interventi. Alla protesta ha partecipato anche Debito per il Clima, campagna mondiale che chiede la remissione dei debiti ai paesi del Sud globale per agevolarne l’uscita dal fossile. A Venezia alcune persone si sono calate con imbraghi al ponte di Rialto, sopra le acque verdi del Canal Grande. «Siamo tutti appesi a un filo – hanno dichiarato – Sappiamo che il nostro futuro è in pericolo. La crisi climatica sta già avendo impatti disastrosi sul territorio italiano, la scienza ci dice che sarà sempre peggio e la politica perde tempo». La polizia ha trattenuto 28 persone, in serata da Er lamentano che nella città vetrina lagunare è ormai vietata qualsiasi forma di dissenso.

A Bologna sono stati calati alcuni canotti nel famoso canale del Reno che passa per il centro della città. Sulla riva del Guazzatoio in tanti hanno atteso l’intervento della polizia con un piccolo presidio. A Roma, infine, l’isola Tiberina è stata circondata dalle acque divenute verdi del Tevere. «Respira e ribellati con noi» c’è scritto sui volantini distribuiti ai passanti affacciati su ponte Garibaldi.

È scattata la solita ridda di dichiarazioni infuocate di esponenti della destra, contro i cosiddetti «eco-vandali». Su tutti, Matteo Salvini è tornato a chiedere «multa e carcere per questi imbecilli». «Tra qualche ora, queste acque torneranno come prima – hanno spiegato da Er – Il colore dei nostri mari e dei nostri fiumi, però, continuerà a cambiare man mano che le temperature continueranno ad aumentare. Nel frattempo, mentre i governi parlano, contiamo i danni e le vittime di continue alluvioni e incendi».