È ufficiale. Ai primi di luglio Vladimir Putin verrà in Italia dove incontrerà le massime cariche di Stato e di governo e sarà in udienza da Papa Francesco che aveva già incontrato nel 2015.

Putin ha messo in chiaro di non aspettarsi che l’Italia adotti provvedimenti che ammorbidiscano le sanzioni anti-russe della Ue, ma sicuramente uno sviluppo delle relazioni a tutti i livelli: ha sottolineato di «non prevedere che l’Italia prenda decisioni in contrasto con le principali tendenze odierne e con il mainstream nella comunità occidentale».

Secondo il capo del Cremlino tutto ciò potrebbe avvenire «solo in una situazione politica mondiale completamente diversa. Ma il mondo oggi non è pronto per tale livello di sovranità dei singoli paesi e penso che anche alcuni paesi europei non siano pronti. Ma questo non ci spaventa».

Fiutando che potrebbe giungere a Roma nel pieno di una crisi politica con un governo dimissionario, Putin ha aggiunto di essere sicuro che il popolo italiano intenda mantenere buone relazioni con i russi «indipendentemente dal contesto politico interno» e che di questo si debba sempre tener conto qualsiasi sia «la leadership politica».

Dialogando con i giornalisti Putin ha poi annunciato che, se gli Usa si rifiuteranno di firmare il trattato sulla riduzione delle armi di distruzione di massa (New Start) in scadenza nel febbraio 2021, Mosca non cercherà di prolungare a ogni costo: «I nostri sistemi possono garantire la sicurezza della Russia per un periodo abbastanza lungo. Siamo andati molto avanti in questo campo e sorpassato i nostri rivali nelle armi ipersoniche. Se nessuno vuole estendere il New Start noi non lo faremo».