Durante la manifestazione romana di Non Una Di Meno – una delle tante piazze organizzate come ogni anno dal movimento femminista nella giornata internazionale per l’aborto libero, sicuro e gratuito – alcune ragazze hanno contestato Laura Boldrini. Il video, girato dal fotoreporter Daniele Napolitano, è diventato virale e ha sollevato polemiche. Le parole delle giovani e la reazione della deputata dem sono state interpretate come una dimostrazione della distanza tra il Partito Democratico e le nuove generazioni, a cui pure si era rivolto durante la campagna elettorale.

Ieri Boldrini ha rivendicato il suo diritto a essere in piazza affermando che «quelle ragazze non si rendono conto che i diritti si affermano o cancellano attraverso leggi e le leggi si fanno in parlamento». «Non cogliere la necessità di unire le forze tra chi sta fuori e chi sta dentro le istituzioni è grave», ha aggiunto. Nel video si vede soprattutto l’intervento di una manifestante che sottolinea diversi problemi economici che le donne precarie e dei ceti popolari si trovano a subire. Si chiama Giulia, senza cognome perché è minorenne.

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Un frame della contestazione a Laura Boldrini dal video di Daniele Napolitano

Non è stato un attacco personale, ma a ciò che rappresenta. Il Pd ha preso spesso parola a favore delle donne sui temi che le riguardano, ma se andiamo a vedere i fatti ci sono delle contraddizioni evidenti. Per esempio i tagli alla sanità, che hanno colpito in primo luogo proprio le donne. Soprattutto quelle più povere. Nel 2016 quando il centro-sinistra governava e la ministra della Salute era Beatrice Lorenzin la pillola anticoncezionale è diventata a pagamento. Un duro colpo per le donne che vivono in situazioni di difficoltà economica. Ho anche citato la legge 405 del 1975 secondo cui i consultori dovrebbero erogare gratuitamente, a chi li richiede, i vari mezzi per la contraccezione: nel Lazio governato da Nicola Zingaretti non avviene.

Si aspettava che la deputata reagisse in modo diverso alle sue parole?

Non avevo particolari aspettative. Come generazione siamo rimasti delusi da quello che è stato e che è ancora il Pd.

Il Pd però non è contro la legge 194 sull’aborto. Perché nella piazza di ieri avete detto che i suoi valori e i suoi principi non vi rappresentano?

La manifestazione di ieri non era solo sulla 194, ma a difesa dell’aborto libero, sicuro e gratuito. Che questa legge non tutela a sufficienza. Inoltre è stata il primo momento di opposizione a Meloni, almeno a Roma.

Anche il Pd sarà all’opposizione.

Sì, ma la vittoria delle destre è anche responsabilità delle scelte del centro-sinistra e delle sue politiche che hanno lasciato una popolazione sfiduciata e delusa. Come mostrano anche i dati sull’astensione. In più sono una studentessa e sono arrabbiata per l’alternanza scuola-lavoro voluta dal Pd. Quest’anno sono morti tre giovani durante i tirocini formativi. Infine il partito, e anche Boldrini, ha votato a favore dell’invio di armi come Giorgia Meloni [successivamente la deputata dem ha definito un «errore» quella scelta, ndr].

Non teme che allontanando le esponenti del centro-sinistra dalle piazze si alimentino divisioni proprio mentre sta per entrare in carica uno dei governi più a destra della storia repubblicana?

Come ho detto in piazza penso che ci sia sinistra e sinistra. Ne serve una che stia realmente dalla parte delle donne e delle classi popolari.

Ci sono state critiche dalle altre manifestanti dopo la contestazione?

No, anzi sono intervenuta dal camion per spiegare quali posizioni abbiamo portato a Boldrini.

Lei si sente vicina a qualche partito politico?

Sì, a Potere al Popolo. Faccio anche parte dei collettivi di Opposizione studentesca di alternativa (Osa).

L’ha contestata per questo?

No, io sono scesa in piazza come singola, che fa anche militanza, e quando ho visto quella situazione mi sono sentita di criticare una rappresentante politica su dei punti che ritengo fondamentali per la difesa delle donne.