Il 2024 giapponese, per usare un eufemismo, non è cominciato sotto i migliori auspici. Oltre al terremoto nella penisola di Noto – le scosse di assestamento anche grosse continuano ancora – il due gennaio c’è stata la collisione di due veivoli sulla pista dell’aeroporto di Haneda, in cui ci sono stati cinque morti. Come se non bastasse fra la notte del tre e la mattina del quattro gennaio, si sono verificati due incidenti, separati, con due persone che hanno scatenato il panico accoltellando passeggeri su due treni, per fortuna senza vittime.
Sperando che l’annata appena cominciata si riveli più clemente, andiamo a vedere quali sono alcuni dei film giapponesi da tenere d’occhio durante il 2024.

Sarà nelle sale fra un paio di settimane Golden Kamui, il live-action e adattamento per il grande schermo di uno dei manga (e serie animata) di più successo in questi ultimi anni. La storia segue Saichi, un soldato che dopo la fine della guerra russo-giapponese (1904-05) si sposta in Hokkaido dove comincia la ricerca dell’oro rubato al popolo Ainu.
Ritorna dietro la macchina da presa Nobuhiro Yamashita, autore che nei decenni passati ha diretto lavori interessanti quali Linda Linda Linda e Tamako in Moratorium. Nel 2024 Yamashita avrà ben due lungometraggi nelle sale, Karaoke iko, storia dell’amicizia fra uno yakuza e un giovane studente, tratta da un manga di successo, e il più indipendente Suishin zero metoru kara, secondo lungometraggio di una serie tratta da recite teatrali scolastiche. Una grande produzione è invece il quarto lungometraggio tratto dal manga fantastico-storico Kingdom, anche questo come i primi tre diretto da Shinsuke Sato, autore capace di realizzare opere per un grande pubblico tenendo alta la qualità – si ricordi qui almeno l’ottimo I Am a Hero del 2016.

Restando sempre sul versante franchise, quest’anno usciranno il ventisettesimo film animato della serie Detective Conan, serie ogni anno in cima al botteghino, e Kaette kita abunai deka, un ritorno, dopo otto anni, per la popolare serie di poliziotti nata sul piccolo schermo nel 1986 e che nel corso degli anni ha visto la realizzazione di sette lungometraggi.
Un gradito ritorno sarà anche quello della regista Mipo O, dopo nove anni dal suo ultimo lavoro, Being Good, e dieci da quello che è forse il suo film più affascinante, The Light Shines Only There. Una delle voci più interessanti del cinema giapponese contemporaneo, O dirige Boku ga ikiteru, futatsu no sekai (Vivo in due mondi) tratto da un libro autobiografico di Dai Igarashi, in cui l’autore descrive la sua vita e le difficoltà nell’essere nato sordo.

Tornando ai lungometraggi animati, Mononoke ripropone per il grande schermo l’estetica e la storia di un mercante del periodo Edo, storia tratta dall’omonimo anime, quasi sperimentale, uscito nelle notti giapponesi nel 2007. Mentre Dead Dead Demon’s Dededededestruction porta sul grande schermo la storia distopica dell’omonimo e celebrato manga, in cui due ragazze devono fare i conti con la loro quotidianità di studentesse due anni dopo l’arrivo di un’enorme astronave nel cielo della metropoli.
Molto atteso è Kimi no iro, nuovo lavoro dell’animatrice e regista Naoko Yamada, una delle autrici più talentuose che lavorano nel mondo dell’animazione contemporanea, suoi La forma della voce e Liz e l’uccellino azzurro. Questi sono solo alcuni dei film più importanti e quelli annunciati naturalmente. La speranza è che il 2024 veda anche nuove voci e magari piccoli film affermarsi e che si dia spazio anche a opere originali, non tratte cioè da manga, anime, serie TV o romanzi.

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